posted: 15.05.2019 @ 16:05 |
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La casa nera sotto la lente!
Uno sguardo all'edizione Midnight Classics
C'è vita sotto le scale per Wes Craven: un autentico mondo da scoprire e raccontare nel suo film più “politico” e per molti aspetti incompreso, che aspettava perciò il momento della meritata riscoperta. Mi riferisco, naturalmente, a La casa nera!
Uscito nel 1991, la Casa è il secondo film, dopo Sotto shock, che Craven realizzava per la Alive Films, una società tanto piccola quanto preziosa, cui dobbiamo capolavori come Essi vivono grazie alla sua filosofia a base di bassi budget e completo controllo creativo per i registi! E di certo di creatività qui ce n'è a bizzeffe, tanto che il film ottenne una risposta controversa per come mescolava umorismo, horror, indagine “etnica” sui ghetti neri americani e citazioni (qualcuno ha detto Twin Peaks? :-)
L'edizione Midnight Classics in uscita questo mese cerca di fornire un ritratto completo dell'opera:
La cover, come sappiamo, ha destato qualche malumore fra i nostri utenti per l'artwork originale che non riprende quello classico con il teschio. È stata una buona scelta? Soggettivamente trovo l'artwork molto bello e originale, ma non trasmette l'impressione di un film horror. Teniamo a mente questo punto perché ci torniamo più avanti.
La scelta fa pendant con quella dell'artwork interno al digibook, in cui ritroviamo un collage dei bizzarri personaggi del film:
Niente teschio allora? Tranquilli, lo ritroviamo a campeggiare sul booklet interno, sia sulla cover frontale che su quella posteriore:
Il film, come sappiamo, è presentato finalmente con il doppio audio italiano, sia quello storico dell'uscita in sala che quello realizzato per il vecchio DVD. I sottotitoli, invece, sono basati su una nuova traduzione (e si usa il nome “Matto” per il protagonista, in originale è “Fool”). Naturalmente l'inclusione del primo doppiaggio rende già di per sé l'edizione unica, ma ci terrei anche a dare un po' di rilevanza alla traccia originale inglese, dove lo slang dei protagonisti crea una musicalità molto diversa da quelle di entrambe le versioni italiane, molto più impostate.
Sul primo disco troviamo poi due tracce di commento, la prima è con Craven, moderata da Michael Felsher, di Red Shirt Pictures, specialista in documentari sui classici dell'horror. Qui l'autore racconta la genesi del progetto e le ispirazioni sociali che lo hanno portato a realizzare il film, contestualizzando anche il periodo storico (i primi anni Novanta e le tensioni sociali in America). Come sempre molto interessante, da ascoltare in parallelo all'intervista presente sul secondo disco.
Il secondo commento è con gli attori Brandon Adams, A. J. Langer, Sean Whalen e Yan Birch. Entrambi i commenti sono sottotitolati. Oltre a commentare l'opera (in maniera meno fitta rispetto a Craven), è interessante sentire le reazioni del cast, che sottolineano come il film sia divertente ma abbia anche momenti spaventosi. Questo è un leitmotiv che accomunerà un po' tutti gli extra e che risulta essenziale per cogliere la complessità del film e favorirne la riconsiderazione.
Il trailer originale (pure sottotitolato) conclude la proposta del primo disco.
Sul secondo spazio alle featurette di approfondimento:
- House Mother: Intervista all'attrice Wendy Robie (18 min. e 39sec.) - L'attrice cult racconta il suo coinvolgimento nel film.
- What Lies Beneath: Intervista agli Special Make-Up Effect Artists Greg Nicotero, Howard Berger e Robert Kurtzman (14 min. 26 sec.) - Ascoltare i tecnici degli effetti speciali significa sempre fare un viaggio nel tempo, che in questo caso è rafforzato dal fatto che il progetto è stato uno dei primi per la mitica KNB, che avrebbe dominato negli anni Novanta.
- House of Horrors: Intervista alla direttrice della fotografia Sandi Sissel (15 min. 30 sec.) - Questo, insieme al bonus precedente, completa la ricognizione sullo stile visivo del film.
- Fear Freud and Class Warfare: Intervista al regista Wes Craven (23 min. 39sec.) - L'extra più atteso, in cui Craven, con il suo solito stile pacato, racconta il film e completa così la sua visione d'autore. Potete vederne un estratto sulla pagina Facebook di Midnight Factory. Naturalmente la testimonianza è ancora più preziosa oggi che il regista è ormai scomparso :-(
- Behind Close Doors: Intervista all'attrice A.J. Langer (13 min. 5sec.) - La mitica Utopia di Los Angeles, fa una certa emozione rivederla dopo tanto tempo! Qui ascoltiamo anche la sua testimonianza.
- Silent but Deadly: Intervista all'attore Sean Whalen (13 min. 27sec.) - L'interprete di Roach (Blatta), uno dei “ragazzi sotto le scale”, racconta il suo coinvolgimento nel film, dal provino al set. La sua figura borderline che, nelle sue parole, doveva essere inquietante ma anche simpatica, continua a fare luce sul particolare tono del film, in bilico fra orrore e commedia nera.
- Underneath the Floorboards: Intervista a Jeffrey Reddick, creatore della serie Final Destination (8 min. 44sec.) - Questo apparentemente è l'extra più frivolo, anche perché Reddick è un tipo davvero sopra le righe, che non avrebbe sfigurato nel film. Si tratta, in realtà, di un interessante controcampo a tutto il resto, perché mostra la percezione dell'opera dall'esterno. Infatti Reddick, come prima cosa, spiega che inizialmente non aveva amato il film, perché lo riteneva “poco horror”. Questo, in analisi parallela con le testimonianze precedenti di chi ci aveva lavorato, ferma un punto importante: fu un errore lanciare La casa nera come semplice film “de paura”, alcuni lo paragonano anzi a Pulp Fiction per come bilanciava elementi opposti (e come curioso trait d'union troviamo nel cast di entrambi i film Ving Rhames)
In particolare, sotto accusa va la promozione, attraverso il manifesto, troppo "univoco" e non in grado di restituire la complessità tematica e di tono del film.
Alla luce di queste considerazioni, il nuovo artwork dell'edizione appare più centrato, perché cerca di sintetizzare di più la cifra grottesca del film.
Naturalmente noi collezionisti e tradizionalisti restiamo comunque affezionati a quel teschio e non ci va di ritrovarlo solo sulla cover del booklet. Ecco dunque che all'interno è presente una card che lo riproduce :-)
Rispetto all'edizione tedesca mancano effettivamente la featurette sulla colonna sonora e i brevi dietro le quinte (qualcosa si vede nell'extra dedicato alla KNB, con Craven e i tecnici sul set) ed è anche diverso l'ordine in cui sono disposti i documentari, che avrei mantenuto identico nell'edizione italiana perché rende più chiaro il percorso esplorativo sul film (partendo con Craven, per poi passare agli attori, e infine alle testimonianze dei tecnici, con la chiusura affidata a Reddick).
Nonostante queste piccole mancanze, gli extra, tutti inediti in Italia, restano in ogni caso ricchissimi per analizzare il film e restituirgli la dignità di horror con qualcosa (e oltre) in più. Un film di Wes Craven!
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A presto con nuove, curiose anticipazioni!
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