posted: 17.10.2018 @ 14:55 |
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Il punto sui classici: nuova intervista a Midnight Factory!
Nuova intervista con la casa del male fatto bene
Parte 2 - Pensare i Midnight Classics
L'ultima volta che ci eravamo sentiti la linea Midnight Classics era all'inizio, con l'uscita de L'armata delle tenebre. Ora, considerando anche l'uscita “zero” di Zombi, con il prossimo Non aprite quella porta arriveremo a sei titoli e possiamo quindi tentare un primo bilancio. Come sta andando?
Dici bene, Zombi è stata una proposta realizzata quando non sapevamo ancora dove ci avrebbe portato quest'avventura, che all'epoca, nel 2016, era ancora all'inizio. Per questo non riporta il marchio Classics. Il patrocinio di Nicolas Winding Refn ci ha comunque permesso fin da subito di alzare l'asticella e attirare l'attenzione degli operatori. Così, quando alla fine del 2017 abbiamo iniziato a chiudere gli accordi per i film successivi c'è stato il lancio vero e proprio della linea. Ora, se consideriamo che il cofanetto di Non aprite quella porta Collection comprenderà anche il secondo capitolo, arriveremo a sette titoli. Come tutte le proposte che hanno grande visibilità e un prezzo al pubblico alto, siamo andati incontro anche a delle critiche che abbiamo accettato serenamente: siamo consapevoli insomma che quando chiedi tanto a un pubblico così esigente, devi rispettare degli standard elevati. È una sfida bellissima, non ti nascondo che siamo entusiasti della risposta e anche orgogliosi dei numeri che il mercato italiano riesce a generare sull'horror.
In questo senso torniamo a un discorso che avevamo già fatto sul rapporto con le altre label: i vari titoli siglano anche una serie di collaborazioni con licenze quali MGM, Universal, Fox e per Non aprite quella porta pure Cult Media. Quindi si sta avverando la vostra speranza di attirare gli operatori del settore per instaurare un dialogo?
Hai centrato il punto, questa è la parte più bella dell'evoluzione del marchio e giustamente, avendoci seguiti fin dall'inizio, sei consapevole del lavoro svolto: dal varo dell'etichetta, alla creazione del catalogo con proposte inedite, i passaggi hanno funzionato e quando arrivano a offrirti un classico come Non aprite quella porta significa che gli sforzi hanno pagato. Non che sia un obiettivo finale, non ci si può mai considerare arrivati, ma anzi bisogna continuare a lavorare sempre con maggiore impegno. Sicuramente l'interesse legato a un marchio che prima non esisteva in Italia ha dato i suoi frutti e di questo siamo assolutamente felici.
Allo stato attuale potremmo dividere idealmente le vostre proposte Classics in tre categorie: una dove realizzate l'equivalente delle migliori edizioni estere, recuperandone gli extra (ad esempio come avvenuto con Carrie). Un'altra dove siete voi a realizzare i contenuti (pensiamo a Zombi per i bonus video o L'armata delle tenebre per l'innovativo packaging). Infine quelle ibride, che trovo particolarmente interessanti, in cui fate un po' tutte e due le cose. Ad esempio Il tunnel dell'orrore è un'uscita che avete assemblato da più fonti, pescando gli extra da varie edizioni e ottenendo qualcosa che non ha grossi equivalenti. Da cui la mia voglia di saperne di più: come pensate le varie edizioni e quali sfide presentano?
Bellissima domanda, di cui ti ringrazio. La gestazione di un prodotto è frutto dell'accesso ai contenuti disponibili sul mercato, che sono però subordinati alla libertà d'azione concessa dagli aventi diritto. In alcuni casi, infatti, la licenza ti permette di pescare da varie library (o di creare materiali ex novo), in altri invece devi limitarti ai contenuti che ti vengono forniti. Dipende dagli accordi legati al singolo titolo, nemmeno al singolo licensor. Il nostro obiettivo è sempre quello di accedere a tutti i materiali possibili nella migliore qualità, chiaramente nei limiti imposti dal budget. Quando abbiamo la possibilità di creare noi dei contenuti lo facciamo, anche grazie a Manlio Gomarasca e al suo team di Nocturno. Cerchiamo quindi di soddisfare sempre più il consumatore finale e non nascondo che mi dà un po' fastidio il fatto che si guardi sempre alle realtà internazionali come alle migliori, quando anche a livello italiano è possibile fare cose molto belle.
La domanda nasce in realtà da un'esigenza: precisare come la completezza di un'edizione sia un valore aggiunto non solo da un versante collezionistico, ma anche di conoscenza. Vedere un film con un corredo di extra completo e preciso aiuta a migliorare la consapevolezza dell'opera. In pratica il Blu-ray (o DVD che sia) diventa uno strumento di documentazione.
Certo, infatti a me spiace quando leggo commenti che lamentano i troppi extra perché “quando avremo tempo di vederli?”. L'appassionato invece concepisce la visione globale del prodotto come un'esperienza, a maggior ragione su film che già conosce. Anche questo rende l'investimento sul prodotto fisico importante rispetto alla fruizione in digitale.
Nel comunicato di lancio della linea promettete “tutti indiscussi capolavori”. Proprio rifacendomi invece alle realtà internazionali, prevedete anche la possibilità di includere titoli “minori”, ma magari interessanti? Ti faccio l'esempio, solo per citarne uno, della Arrow che dedica edizioni ricchissime a film come Killer Klowns From Outer Space... (che poi è anche uno dei miei preferiti!)
Hai citato un titolo che peraltro è richiestissimo! Il nostro limite resta il budget e il far quadrare i conti, dopodiché gli accordi possono comprendere una library che spazia dal super cult come Non aprite quella porta a film minori. Naturalmente bisogna fare in modo che il progetto si consolidi prima con titoli più forti, che generino quindi la possibilità di finanziare anche quelli minori. Parliamo di film che servono a rafforzare il marchio, ma sono più rischiosi dal punto di vista dell'investimento. L'aiuto di Manlio da questo punto di vista è fondamentale e filtrando la sua esperienza riusciamo a trovare opere che ci permettano sia di dar lustro all'etichetta che di far rientrare gli investimenti. In generale non ci sono preclusioni.
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