posted: 23.10.2017 @ 13:09 |
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Da Alan Young Pictures a Shockproof
Intervista a Michele De Angelis
Parte 2: il presente
Ai tempi di Alan Young un ricordo particolare lo merita il cofanetto di Zombi, che era molto spettacolare.
Sì, fu un'uscita impegnativa, fra l'altro all'epoca il digipack costava una fortuna. Ne vendemmo comunque tantissime copie, ma i numeri che si potevano fare a quel tempo erano altri rispetto a ora: un film che andava malissimo vendeva 500 pezzi, oggi la stessa cifra indica un titolo che va benissimo. Per I fichissimi, facemmo una prima tiratura di 15.000 pezzi e alla fine ne abbiamo venduti 40.000, numeri ormai impensabili.
All'epoca ci furono comunque dei problemi con l'uscita legata a Zombi...
Sì, mancavano gli extra dell'edizione americana, che dovevano essere concessi dal nostro partner Richard Rubinstein, coproduttore del film. Per un litigio avvenuto fra lui e il mio socio non ci vennero più concessi. Il tutto rientra in una vicenda che coinvolge anche il remake di Zack Snyder su cui non entro nel dettaglio (all'epoca ci arrivò una comunicazione che forniva altre informazioni, ndZ). Gli extra ci furono negati all'ultimo momento, li avevamo anche annunciati, e infatti l'utenza si lamentò, cosa che capisco pure, ma non c'era nessuna possibilità.
Il tuo rapporto con Zombi però è continuato nel tempo, sei stato coinvolto anche nella nuova edizione della Midnight Factory, infatti ti si vede fra gli extra. Raccontami com'è andata.
Sì, mi ha contattato Manlio Gomarasca, direttore artistico della Midnight Factory, che è anche un amico: così ho seguito tutto il restauro del film.
A questo proposito, aiutami a chiarire una questione che ciclicamente viene sollevata dai nostri utenti: perché il restauro di Zombi viene effettuato a partire dal positivo del film e non dal negativo?
L'edizione italiana, nota come Argento's Cut, è frutto di un rimontaggio effettuato sulla copia del negativo. In pratica, all'epoca fu fatto un duplicato del negativo per tagliarlo e da lì sono stati realizzati un interpositivo e un internegativo. L'interpositivo è stato usato per il restauro perché l'internegativo non è di buona qualità. Il negativo originale oggi è in America ed è quello dell'edizione uscita nelle loro sale (la cosiddetta theatrical). Quindi tecnicamente per il nostro Zombi non esiste un "negativo originale". Per obbedire alla tendenza dovrei andare in America, convincere Rubinstein a tirare fuori il negativo originale, appunto, fare uno scan alla Technicolor di New York e poi, una volta riportato il materiale in Italia, ricreare la nostra versione rimontando il film come lo conosciamo, ma naturalmente sarebbe una follia, oltre al fatto che si combinerebbe un pasticcio. D'altra parte quella che abbiamo visto in sala era una versione di terza generazione.
In effetti l'ho notato anch'io, la Argento's Cut ha una colorimetria diversa rispetto all'originale, in alcuni punti la cosa è molto accentuata.
Infatti su questo punto c'è da anni una vexata quaestio, che coinvolge il concetto stesso di restauro. Per come la penso io, il film nei formati home video dovrebbe avvicinarsi il più possibile all'immagine che aveva al cinema, che non è mai quella del negativo originale, ma dell'interpositivo. Le stesse copie in pellicola per la distribuzione non vengono mai stampate dal negativo originale, ma dal duplicato, salvo casi eccezionali come La donna che visse due volte, dove il negativo in VistaVision è stato letteralmente massacrato per questo, tanto che ancora si presentano grossi problemi nei restauri. In questo senso l'interpositivo è più affidabile, laddove disponibile e in buona qualità. Naturalmente è la mia opinione, sono nate delle scuole di pensiero a proposito e la comunità è abbastanza divisa.
E quindi? Come si dovrebbe procedere?
Il punto è, anche laddove si usa il negativo originale, fare comunque riferimento a una copia positiva per ricreare il look della visione in sala. Viene dato molto risalto alla mancanza di righe e spuntinature, giustamente, ma spesso le scale colorimetriche sono completamente diverse rispetto a quello che era il film al cinema. Naturalmente c'è molta confusione sul punto, alcune formule sono semplici trucchi di marketing perpetrati da certi signori che restaurano sempre gli stessi film, innescando “gare” fra le edizioni. Di recente lo abbiamo visto con Suspiria: ci si sono buttati in tanti, vantando la migliore edizione, ma il master di partenza è sempre lo stesso, poi ognuno se lo cambia a seconda delle proprie esigenze per convincere il pubblico a comprare la loro versione. Così si perde il senso filologico del restauro. Di recente è successo anche con Il fantasma del palcoscenico, dove c'è stata un'edizione molto sbandierata, ma la scala colorimetrica è stata alterata, con neri troppo sparati, e lo posso dire perché posseggo una copia 35mm del film.
Il lavoro su Zombi è comunque andato a buon fine.
Sì, allo stato attuale il modo migliore per vedere Zombi così com'era in sala è attraverso il restauro 4K che abbiamo effettuato. So che ci sono stati anche dei problemi con il Blu-Ray ma poi sono stati risolti. Credo che l'encoding del 4K lo abbiano fatto in Germania, mentre quello della versione Blu-Ray “standard” in Italia e lo hanno sbagliato. La Midnight Factory comunque è stata precisissima e ha sostituito le copie, anche se devo aggiungere che era un problema di cui solo in pochi si potevano accorgere, la cosa è stata un po' gonfiata dal tam tam di internet. Onore alla loro precisione. Per il resto il film non si vedrà mai meglio di così, qualsiasi cosa che superi i 4K non serve, almeno per i titoli così vecchi. La risoluzione dell'occhio umano è come il 2K, ma anche qui si innescano un po' certe modalità di marketing e si sbandierano cifre sempre più alte. Su certi film il 4K è addirittura controproducente perché mette in evidenza certe problematiche che all'epoca si ammorbidivano con i passaggi successivi di stampa e una definizione minore. Quindi il problema è complesso, e dipende dal film e dai materiali a disposizione.
Il nostro Zombi comunque è la prima edizione in 4k al mondo.
Esattamente, non c'è nemmeno negli Stati Uniti: ne avevo parlato con Scream Factory che era interessata, ma non riescono ad acquisire i diritti perché Rubinstein chiede troppi soldi. Per questo hanno fatto uscire invece il remake.
Una nota a margine: cosa pensi di quel remake?
Mi fa vomitare, nonostante sia stato scritto da James Gunn che poi si è rivelato uno bravo. Ma io detesto Zack Snyder in tutte le sue manifestazioni: per me è l'anticinema per eccellenza, il suo è un post-cinema, ma qui entriamo nella mia personale filosofia dell'immagine che richiederebbe un discorso più lungo. Sono polemico, lo so, ma difendo il mio punto di vista. All'estero ho tenuto una masterclass con alcuni direttori della fotografia che spiega come la penso, quindi magari posso rimandare a quella.
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