posted: 21.07.2017 @ 14:37 |
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La cugina del prete: il Wes Craven perduto!
Focus sull'edizione DVD di Opium Visions
Nella settimana che ha visto la scomparsa di George Romero, non possiamo non ricordare come, fra poco più di un mese, saranno trascorsi due anni dall'addio a un altro grande Maestro dell'horror americano: Wes Craven.
Autore prolifico e che ha spaziato dall'indipendenza più nascosta al mainstream, Craven ci ha lasciato un corpus d'opera sul quale va fatta ancora piena luce: ad esempio, fra il 1972 dell'esordio con L'ultima casa a sinistra e il 1977 de Le colline hanno gli occhi, ben pochi sapevano di un'altra pellicola, realizzata dal nostro, con lo pseudonimo Abe Snake, e di genere porno!
La militanza di Craven nell'hard era in realtà abbastanza nota, lui stesso la citava nel documentario Inside Gola Profonda, ma si pensava a un apporto tecnico, magari come montatore o assistente, per racimolare l'esperienza necessaria al grande passo verso il cinema "ufficiale". Invece La cugina del prete lo vede nel ruolo di regista, sceneggiatore e anche attore (non hard) nei panni dell'Uomo dei fuochi d'artificio.
Particolare ancora più importante, però, è come il film si inserisca perfettamente nella sua poetica, attraverso la storia d'amore incestuoso e sofferto tra una sorella e il fratello prete (diventati "cugini" nell'edizione italiana), che diventa il pretesto per l'ennesima ricognizione estrema sul corpo, in perfetta continuità con L'ultima casa a sinistra (c'è persino una scena identica d'umiliazione femminile con la protagonista costretta a urinarsi addosso).
Infine la notizia forse più clamorosa: il film aveva ottenuto una distribuzione italiana, in una copia che allo stato attuale risulta la più integrale al mondo (in parte per l'utilizzo di inserti da altre pellicole, in parte per scene effettivamente assenti nelle versioni americane attualmente disponibili).
A farsi carico di un simile ritrovamento è ora la Opium Visions, che ci permette così di aggiungere un ulteriore tassello alla filmografia craveniana, con l'uscita DVD dello scorso Maggio. All'interno troviamo la versione italiana del film in edizione restaurata, e un pieghevole che spiega le differenze con l'edizione americana. La cover, inedita, vanta un bellissimo artwork dell'artista Fabiana Trerè.
Ecco un fotogramma comparativo fra il vecchio master americano e quello restaurato italiano:
Ancora una volta abbiamo quindi sentito il gentilissimo Simone Starace per approfondire la scelta di un titolo così particolare e sconosciuto, e il cammino per riportarlo definitivamente alla luce:
Ciao Simone e bentornato su DVDWeb. Com'è maturata la scelta, da parte di Opium Visions, di proporre un titolo come La cugina del prete (che non è riportato nemmeno in alcune monografie sull'autore)?
Tutto nasce dal reperimento dei rarissimi materiali italiani, che abbiamo recuperato dall'archivio del distributore dell'epoca. Fino a qualche anno fa, nessuno conosceva infatti questo The Fireworks Woman (1975), e men che mai si sapeva che ne esistesse un'edizione italiana, uscita quasi clandestinamente nel 1980 con il titolo La cugina del prete. Lo stesso Craven aveva del resto un rapporto molto conflittuale con questo film: da un lato ha preferito firmarlo con un improbabile pseudonimo biblico (Abe Snake), ma dall'altro vi appare anche come attore, in un ruolo peraltro centrale e chiaramente autoriflessivo. Non ci ha messo il nome, ma ci ha messo la faccia e, soprattutto, ci ha messo tutto il suo universo poetico, girando un'opera che è praticamente l'altra metà di L'ultima casa a sinistra. Il film per me è anche una dimostrazione lampante di come si possa essere “Autori” pur lavorando su generi apparentemente “minori” come l'hardcore. In questo senso, è un titolo che incarna perfettamente la filosofia che c'è dietro la Opium.
(Un raro flano d'epoca e il poster che testimoniano l'uscita del film nelle nostre sale)
Una volta scelto il titolo, com'è avvenuta la lavorazione?
Dal reperimento dei materiali 35mm italiani all'uscita del DVD è passato quasi un anno, perché abbiamo dovuto rimasterizzare appositamente il film, correggendo dove possibile i segni del tempo. Pur trattandosi di un master in stile grindhouse, ci abbiamo investito parecchio, così come abbiamo dedicato molto tempo alle ricerche filologiche confluite poi nel booklet.
La scelta di inserire soltanto la versione italiana (e non anche quella originale) è dovuta unicamente alla maggiore lunghezza della copia italiana o anche a eventuale indisponibilità di materiali digitali americani?
L'unico master americano attualmente esistente era di qualità mediocre e per giunta era 10 minuti più breve del nostro, quindi abbiamo dovuto fare una scelta radicale. Nell'impossibilità tecnica di sincronizzare entrambe le versioni tramite seamless branching, abbiamo deciso di preservare la versione italiana d'epoca, reintegrando in questo modo le scene tagliate che rischiavano di andare perdute. Aggiungo che in Italia il film era già uscito a suo tempo in VHS, ma in un'edizione pesantemente alterata e ribattezzata Ti voglio nuda e bagnata. Si trattava di un rimontaggio apocrifo che, come lascia intuire già il titolo, stravolgeva completamente l'opera di Craven. Nel nostro DVD ne abbiamo comunque inserito come extra un breve estratto, a scopo di documentazione.
Il titolo è disponibile già da qualche settimana: com'è stata la risposta del pubblico?
Pur essendo innamorati del film, non sapevamo esattamente come il pubblico avrebbe accolto un Craven a luci rosse. Devo dire invece che il DVD sta ottenendo un riscontro che va al di là di qualsiasi aspettativa, tanto che la prima tiratura è già andata esaurita. Stiamo inoltre godendo per la prima volta di una visibilità mediatica davvero capillare, tanto che anche testate a larga diffusione come “Film TV” e “Ciak” hanno deciso di recensire il DVD.
L'ultima volta che ci eravamo sentiti ci avevi anticipato qualcosa riguardo ai prossimi passi di Opium Visions: puoi aggiungere qualche dettaglio sui futuri progetti?
Nell'immediato, a ottobre usciremo con un altro proto-slasher inedito, Savage Weekend, che prosegue il discorso iniziato con Death House, ovvero andare ad esplorare le radici di un genere che ha segnato l'immaginario horror degli anni '80. Sul versante italiano, abbiamo inoltre in cantiere un progetto con la Cineteca Nazionale, dedicato al recupero di film invisibili degli anni '60 e '70. Saranno edizioni da collezione DVD + BD, pensate anche per il mercato internazionale, un po' sulla falsariga della collana BFI Flipside. Ultima ma non ultima, c'è la collaborazione con Michele De Angelis, che attraverso i suoi contatti internazionali sta mettendo insieme un ricco catalogo di titoli mai distribuiti in home video. L'idea, senz'altro ambiziosa, sarebbe quella di far rivivere la memorabile stagione della Noshame.
Tutti i titoli Opium Visions a catalogo
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