posted: 14.07.2017 @ 17:48 |
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QUADRI DEL CINEMA - Il pianeta delle scimmie
La saga nel mondo attraverso il cinema dipinto
Non è la prima volta che uno dei nostri approfondimenti artistici ha per oggetto la saga del Pianeta delle scimmie: segno di come l'epopea cinematografica, nonostante i prossimi 50 anni (li compirà nel 2018) riesca a restare centrale nel nostro immaginario e a sfornare titoli degni d'interesse.
L'uscita del nuovo capitolo (il nono, a prescindere dalla timeline), ci permette quindi una ricognizione generale su tutta la saga, che, date le premesse "globali" e il successo raggiunto in tutto il mondo, affronteremo attraverso un viaggio lungo la cartellonistica di vari paesi... del pianeta!
Tutto ha inizio in realtà ancor prima del 1968, con l'uscita del romanzo originale di Pierre Boulle, qui nella rarissima (e molto spartana) prima edizione del 1963 e in una italiana degli anni Settanta:
Iniziatore del fenomeno è però il capolavoro inaugurale del 1968, diretto da Franklin J. Schaffner e con protagonista il mitico Charlton Heston, raro esempio di produzione fantascientifica di serie A, all'epoca decisamente poco usuale (diversamente da quanto accade oggi). Molto elegante il bozzetto della versione originale, che gioca con il rovesciamento di prospettive alla base della storia: gli umani sono la specie in gabbia, e gli animali dominano il mondo!
Più esplicita la versione italiana, che insiste sul tema della prigionia e si fregia del bozzetto pittorico realizzato dal Maestro Enzo Nistri:
Di seguito, invece, un'immagine promozionale (a sinistra) con Heston e la bellissima Linda Harrison, e una pausa sul set (a destra). Infine la fila di spettatori a un cinema dell'epoca:
Il primo seguito arriva due anni dopo, L'altra faccia del pianeta delle scimmie, che radicalizza il discorso sul nucleare, rovesciando ancora una volta la prospettiva, sino a un finale dal nichilismo assoluto! Vediamo il suggestivo Quadro realizzato per l'edizione francese dal maestro di origini russe Boris Grinsson:
Per il terzo film, Fuga dal pianeta delle scimmie, ci spostiamo invece in Giappone, con quest'affisso epico che trasmette la sensazione di una grande avventura spaziale:
Questo film in particolare sembra aver scatenato la fantasia dei cartellonisti, ed è possibile trovare in giro per il mondo esemplari molto diversi tra loro. Ad esempio è già particolare la scelta americana, stile "gruppo di famiglia in un interno", mentre quella italiana fa riferimento esplicito al tema della fuga (si noti la catena bene in vista, che crea una continuità con il manifesto del primo capitolo):
Ma ovviamente chi vince sempre tutto è la Polonia che, fra avanguardie e autentico gusto beffardo, se ne esce con questo capolavoro. Come si dice/scrive in questi casi: chiudete l'internet!!! :-)
Riprendiamoci con il quarto capitolo, del 1972, 1999: Conquista della Terra, qui nel bellissimo poster di Montalban per il mercato spagnolo:
Per la (momentaneamenta) conclusione della storia, Anno 2670: Ultimo atto, torniamo alle origini, ovvero all'America, con questo bozzetto "forzuto" che ci trasmette tutto il senso epico della grande battaglia finale (il titolo originale, non a caso, è Battle for the Planet of the Apes):
La stessa immagine, ma come sfondo, compare anche nel poster tedesco:
Nel frattempo la saga continua anche a espandersi in altre forme espressive, dalle serie tv ai cartoni animati, fino ai fumetti:
Con la fine degli anni Settanta sembra che la storia abbia esaurito il suo potenziale, e rimane dormiente per un trentennio. L'idea di riprenderla però tiene banco per un po' (si fa anche il nome di Arnold Schwarzenegger come possibile interprete), finché, nel 2001 vede la luce il controverso remake di Tim Burton, poco originale già nel titolo, Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie. Ecco un bel poster stilizzato:
Il tentativo non raggiunge il consenso sperato, finché la trilogia prequel non riporta la saga ai fasti di un tempo!
Ecco ad esempio il divertente poster della Mondo, parte di una recente serie celebrativa dedicata all'intera saga e della maratona cinematografica presso l'Alamo Drafthouse, in Texas:
Da notare che, per l'ultimo film, la promozione italiana ha fatto le cose in grande e al mercato di Testaccio, a Roma, l'artista Lucamaleonte ha svelato un'opera di street art dedicata alla storia, dal titolo Ave Cesare:
E con questo siamo pronti ad andare al cinema, buona visione! :-)
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A presto con nuove, curiose anticipazioni!
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