Manca poco all'uscita nelle sale di Rogue One: A Star Wars Story, il primo spin-off della saga stellare di cui abbiamo seguito le varie fasi nei mesi passati.
La storia, incentrata sul furto dei piani della Morte Nera, accennato nei titoli del primissimo Guerre stellari, vede in azione "un improbabile gruppo di eroi", per la regia di Gareth Edwards, già noto per Monsters e Godzilla.
Disney e Lucasfilm hanno oggi presentato il terzo e, si suppone, ultimo trailer, già disponibile anche in italiano:
Si possono notare alcuni tratti caratteristici delle storie di Edwards, in particolare il legame familiare tra la protagonista Jyn Erso (Felicity Jones) e il padre Galen, che si rivela essere il costruttore della stessa Morte Nera (il grandissimo Mads Mikkelsen) – si ricorderà che anche in Godzilla è presente un simile espediente narrativo per giustificare la "discesa in campo" del protagonista.
Il resto, diversamente dai primi trailer più "assorti", sembra molto starwarsizzato, c'è dentro un po' di tutto: da Darth Vader ai camminatori, al personaggio di Saw Gerrera (Forest Whitaker) visto in Clone Wars, fino agli X-Wing e a quelle che sembrano grandi battaglie spaziali.
Per quanto si possa giudicare da un trailer (che è sempre ingannevole), sembrerebbe qui confermato il cambio di rotta impresso dalle nuove riprese per rendere più "conforme" alla media il film, dopo il primo montaggio presentato dal regista, che pare fosse più crudo e personale.
(aspettiamoci insomma una Director's Cut se il film non farà furore, lo stesso presidente della Disney ha messo le mani avanti suggerendo che non si ripeterà l'exploit del Risveglio della Forza).
Nell'attesa di vedere il film, è stato diffuso anche un nuovo poster, pure questo più conforme al canone, con tanto di faccione di Darth Vader in sottofondo:
Vi lascio con la versione in lingua originale del trailer, ricordandovi che Rogue One sarà nelle sale italiane dal 15 Dicembre:
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Tra un giudizio e l'altro, diciamo che il problema fondamentale di questi lughi-ssimi franchise sta nel fatto che siano inevitabilmente portatori di lampantii fratture o drastici cambi culturali, emotivi, sociali, economici etc etc. La stessa cosa vale per 007: dagli anni 60 ad oggi, è cambiato il mondo ed è cambiato Bond. La gente oggi è totalmente sottomessa alla tecnologia, ha perso ogni capacità comunicativa riducendo il mondo ad un posto tetro, triste e con poca speranza. La stessa cosa avviene sul grande schermo, ove memorabili film e personaggi sono anch'essi afflitti dalla cronica disperazione odierna. Il cinema è il perfetto specchio dei tempi: buia la realtà, tetra la finzione. E Guerre Stellari non è stato risparmiato da questo amaro passaggio: un tempo c'era la speranza e la voglia di sognare imperava su tutto. Oggi c'è la triste realtà di un mondo allo sfascio in cui l'assoluta ignoranza delle nuove generazioni sta distruggendo praticamente tutto...chi avrebbe mai immaginato che in un franchise come Guerre Stellari avremmo assistito addirittura ad un parricidio (di uno dei personaggi più importanti della saga)?? Per giunta - e giudizio mai fu più personale - per mano di uno degli attori più brutti in circolazione? E Rogue One? Dopo 2 ore di oscurità, anche la catarsi finale. In un film del tutto, fuorché memorabile. Quando l'ho visto al cinema, in sala i ragazzini presenti li ho sentiti sbadigliare almeno per 110 minuti. Si, si annoiavano. Non gliene importava niente di discorsi sull'INPS, sull'Agenzia delle Entrate, sul referendum, sull'immigrazione e sulla disoccupazione. Volevano solo vedere un film targato GUERRE STELLARI e avrebbero voluto divertirsi con i loro personaggi preferiti che alla fine salvano Galassia e Universo. Nulla di tutto ciò è accaduto, la noia è subentrata e quella certa drammaticità della vita ha preso il sopravvento sulla loro giovane età. Io magari sarò un quasi quarantenne ancora pieno di speranze e in cuor mio porto sempre la gioia di quel che ho (cinematograficamente) vissuto quando ho attraversato la giusta età in cui i sogni diventano I SOGNI. Questi poveri ragazzetti di oggi, prossimi quarantenni del futuro, non so quante speranze abbiano di poter vedere qualcosa di veramente bello. Per carità...c'è chi apprezza, c'è chi elogia. Io sono tra quelli che disprezzano l'opera di devastazione: detesto Lucas perché ha mantenuto la sua incoerenza sino alla fine, anteponendo dinanzi a tutto una sfrontata ed inusitata avidità; detesto la Disney perché sta distruggendo quel che di buono e mitico quel poveretto e giovine Lucas creò 40 anni or sono, prima di lasciarsi divorare dal cancro iper capitalista con le cellule a forma di orecchie da topo; detesto questi registucoli di oggi (quel fasullo di Abrams su tutti) impegnati a far film come se stessero bevendo una birra modaiola.
Tempi bui, idee 0, cinema vuoto. Per non tornare a casa scontenti e insoddisfatti, sarebbe cosa buona rispolverare tutti quei titoli meravigliosi che hanno accompagnato la nostra infanzia e che arricchiscono la nostra vita quando ne citiamo frasi e momenti. A chi non è capitato di farlo?
Di questi tempi, avere (buon)gusto e memoria storica è alla stregua d'esser un vedente nel paese dei ciechi.