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posted: 01.03.2013 @ 17:18
C'era una volta... Dalla Cina con furore!
Quarant'anni fa l'uscita italiana
Oggi niente annunci e guardiamo al passato, per quella che magari potrebbe diventare una nuova rubrica tematica. Esattamente quarant'anni fa – l'1 marzo 1973 – usciva infatti nei cinema d'Italia un film semplicemente mitico!
"il miglior film in assoluto che Bruce abbia avuto modo di interpretare in tutta la sua carriera. Vi si ritrovano romanticismo, mistero, violenza ma anche una varietà di situazioni e toni che consentono a Bruce di mostrare tutto il suo talento non solo di combattente ma anche di interprete. Disgraziatamente la sua stessa personalità non permise a Bruce di apprezzare il lavoro di Lo Wei che, per quanto discutibile in altre occasioni, fornisce qui una prova assolutamente convincente"
(da Stephen Gunn, "Bruce & Brandon Lee", Sperling & Kupfer Editori, Milano 1998, p. 40)
Oggi magari la cosa può far sorridere, ma per lo spettatore del 1973 si apriva letteralmente un'era e il cinema di arti marziali orientale faceva il grande ingresso nell'immaginario popolare. Per anni il nome di Bruce Lee è stato un simbolo di questo cinema, emblema di eroismo, azione a mani nude, profonda agilità dei movimenti e... uso spettacolare del nunchaku!
L'immagine qui sopra (che in realtà proviene da I tre dell'Operazione Drago) ha per me un valore fondamentale: compariva infatti in un vecchissimo numero di TV Sorrisi e Canzoni per presentare la trasmissione tv del film su Italia 1, quella con cui lo conobbi :-)
All'epoca l'immagine di Bruce era ovunque, naturalmente nelle palestre e nelle stanze degli appassionati. E, ancora pochi anni fa capitava di andare nelle videoteche e trovare i suoi poster appesi al muro, anche quando magari il gestore non avrebbe fatto mai nulla di più faticoso di sistemare le custodie dei film sullo scaffale :-)
(qui sopra una foto promozionale)
Dalla Cina con furore non è stato, comunque, il primo film di arti marziali arrivato in italia (fu preceduto di pochi mesi da Cinque dita di violenza), né tantomeno il primo della feconda collaborazione tra Bruce Lee e quella Golden Harvest che lo rese una star. Prima c'era stato infatti The Big Boss, che da noi arrivò dopo e fu perciò rinominato Il furore della Cina colpisce ancora, come a spacciarlo per un sequel!
Il titolo originale Jingwumen (ovvero La scuola Wu Jing) ci fa subito capire quale sarà l'argomento (che peraltro anche grazie a questo film diventerà un classico del cinema cinese): la rivalità fra scuole di arti marziali, che nasce quando il giovane e impetuoso Chen Zhen decide di vendicare la morte del suo Maestro (ucciso con il veleno) attaccando la scuola del giapponese Suzuki.
La scena in cui Chen irrompe nella palestra, sistema i rivali e poi fa mangiare loro il cartello offensivo portato al funerale del suo Maestro è ormai un classico. Rivediamocela, con il doppiaggio d'epoca (dove Bruce ha la voce di Cesare Barbetti):
Da notare che il film sfrutta elementi reali: il maestro di Chen, ovvero Huo Yuanjia è infatti esistito davvero: si tratta, infatti, del personaggio raccontato in Fearless. Inoltre, lo stesso personaggio di Lee, quantomeno nel nome, ammicca a Chen Gongzhe, allievo proprio di Huo, ed effettivamente convinto della morte del Maestro per avvelenamento.
Il contesto in cui si ambienta la vicenda è poi quello che vede i Giapponesi spadroneggiare su Shanghai in seguito alla veloce espansione economica dell'Arcipelago nei primi del '900: nel 1915, infatti, i nipponici supereranno gli inglesi diventando l'etnia straniera più presente nella città, e questo condurrà poi all'escalation destinata a sfociare nella seconda guerra sino-giapponese, durante il secondo conflitto mondiale.
Chen diventa così anche un'icona di orgoglio nazionale, esattamente come accadrà in tempi più recenti con i due Ip Man. Non a caso, come spiega la Ultimate Guide to Martial Arts Movies of the 1970s, per molte personalità del cinema cinese, semplicemente "Bruce Lee ci ha dato un'identità".
Semplice nazionalismo? In realtà non proprio, la cosa va inquadrata nel percorso artistico di Lee, che per anni aveva cercato di imporre la propria "cinesità" ad Hollywood, lottando contro lo stereotipo del "cinese servitore e marionetta" e qui - tornato in patria - ha finalmente l'occasione di rifarsi.
Dalla Cina con furore è uscito a Hong Kong il 22 marzo 1972, per poi arrivare in America (con il titolo The Chinese Connection, giusto per citare un altro film allora molto famoso) a novembre dello stesso anno. Qui sotto potete vedere il poster originale cinese e uno americano:
In Italia purtroppo il film è attualmente messo molto male: l'edizione DVD della Dall'Angelo è poverissima e priva di audio originale. All'estero, nemmeno a dirlo, si trovano invece ricche edizioni speciali e pure il Blu-Ray Disc. Sarebbe bello se qualcuno corresse ai ripari.
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