Come penso sia ormai chiaro a tutti, da queste parti si prova per la Pixar un sentimento prossimo alla venerazione: anni e anni di capolavori ci hanno abituati al fatto che lì in America si lavora per fare un buon prodotto e renderci contenti.
Purtroppo però dobbiamo anche abituarci all’idea che invece in Italia ci sono brillanti menti ben pagate per rovinare il buono in nome di logiche francamente poco comprensibili.
Cosa si sono inventati stavolta i geni della distribuzione nostrana? Molto semplice, in occasione dell’uscita di Toy Story 3 (nelle nostre sale dal 7 luglio) hanno messo insieme quella che probabilmente è, se non la più alta, una delle maggiori concentrazioni di “talent” di sempre.
Nota per i non addetti: i “talent” sono doppiatori non professionisti pescati fra attori o gente di spettacolo più o meno famosa.
Avete presente DJ Francesco in Robots? Ecco, quello è un “talent”…
Ma veniamo al nocciolo della questione e scioriniamo questi fantastici nomi con i relativi personaggi:
Nel caso vi steste chiedendo chi sia Giorgio Savoia è un genitore scelto attraverso un concorso, praticamente uno sconosciuto, della serie “ormai il doppiaggio lo può fare chiunque”.
Non sono invece da considerare propriamente "talent" Riccardo Garrone (l’orso Lotso) Massimo Dapporto (Buzz Lightyear) e Fabrizio Frizzi (Woody) o perché hanno già avuto precedenti e cospicue esperienze di doppiaggio o perché sono riconferme.
Ora, naturalmente questi sono ruoli minori e i "talent" in fondo ci sono sempre stati nei cartoni animati, ma stavolta davvero la sensazione è che la situazione sia sfuggita di mano. E c’è da augurarsi che il direttore di doppiaggio faccia un miracolo riuscendo a far raggiungere a Faletti o Scotti livelli superiori a quelli delle loro esperienze attoriali più celebri (da Cemento Armato alle varie fiction del caso).
Però io vorrei pubblicamente rivolgere una domanda agli autori di questa bella pensata:
- Sapete dirci quanto realmente incide la presenza di un "talent" in termini di incasso? Quanto cioè la rinuncia a un doppiatore professionista per uno improvvisato sia necessaria per un film come Toy Story 3 che, in quanto sequel di una serie di successo, ha già una fetta consolidata di fans che non hanno bisogno di essere “attirati” in sala?
Non so voi, ma personalmente mi sarei anche stancando di andare in sala incrociando le dita e sperando che la voce “funzioni”…
Trailer di Toy Story 3 senza "talent" (ascoltatelo e tenetelo a mente per i confronti).