Durante l'ultima Mostra del Cinema di Venezia (la 62ma per la precisione) nel buio della piccola Sala Volpi si era consumato un piccolo evento, ovvero la retrospettiva 'Storia segreta del cinema orientale': giornate intere di proiezioni dedicate alla riscoperta delle lontane cinematografie cinese e giapponese, dei loro generi e maestri, in edizioni restaurate e integrali. Il che voleva significare i cappa e spada di King Hu, i noir di Kinji Fukasaku e Suzuki Seijun, le opere intimiste di Zhang Yuan, alcuni capitoli dell'originale Zatoichi, tutti mescolati senza soluzione di continuità per la gioia del pubblico più curioso.
Un vasto tesoro, frutto dell'impegno e di una attenta opera di ricerca, voluta dal direttore Marco Muller e perpetrata dalla Biennale di Venezia in collaborazione con la Fondazione Prada, già impegnata da un decennio in progetti di promozione artistica e culturale, sotto la presidenza di Miuccia Prada, con la direzione artistica di Germano Celant.
Già allora alle orecchie più attente non era sfuggito il ghiotto progetto della Dolmen, volto a lanciare sul mercato del DVD italiano nel 2006 parte di quei titoli, in particolare quelli relativi al cinema giapponese.
Una promessa, come si dice, è debito e così finalmente è arrivato il momento di onorare quell'impegno.
Per questo, a partire da Aprile 2006, Dolmen Home Video lancerà nei negozi la collana 'Storia segreta del cinema giapponese', che comprenderà molte pellicole leggendarie e nella quasi totalità dei casi totalmente inedite nel nostro paese.
Nelle parole di Francesco Melzi d'Eril, direttore generale Dolmen, 'il desiderio di raccogliere in un unico grande progetto questi capolavori nasce anche dall'influenza che la cinematografia giapponese, con le sue scelte stilistiche, narrative e tematiche sta esercitando sulle produzioni occidentali.'
La partenza è affidata a due titoli:
- La giocatrice della Peonia Scarlatta: una partita di Hanafuda (1969) di Tai Kato, terzo capitolo della saga nota in Occidente come Red Peony Gambler, è la storia di una giocatrice d'azzardo professionista tatuata con il disegno di una peonia scarlatta che resta coinvolta in una guerra tra bande di yakuza, durante la quale cercherà di aiutare una coppia di giovani a coronare il loro amore. L'attrice protagonista Fuji Junko, qui al suo primo ruolo in un film Yakuza, è poi diventata un'icona del genere.
- Lotta senza codice d'onore (1973), forse più noto con il titolo inglese Battle Without Honor and Humanity, è invece il capolavoro riconosciuto di Kinji Fukasaku (Battle Royale) e il film-manifesto del noir nervoso e pessimista di questo grande e compianto autore. E' la storia di un ex soldato che nel caotico Giappone del dopoguerra, scosso dalle proteste contro gli americani, si inserisce nella Yakuza, salvo scoprirne ben presto i meccanismi privi di ogni lealtà.
Impossibile non vedere nel protagonista Shozo (interpretato magistralmente da Bunta Sugawara) un precursore degli anti eroi silenziosi e dal ferreo codice morale più di recente portati alla ribalta dalle pellicole di John Woo (sebbene il tono dei film sia comunque differente). Un'opera che ha vinto nel 1974 il premio Cinema Jumpo Awards per il miglior attore e la miglior sceneggiatura.
In relazione a questo titolo è impossibile non citare il 'solito' Quentin Tarantino, grande estimatore di Fukasaku, che si è speso più volte con parole entusiastiche nei suoi confronti!
Una nota importante riguarda le caratteristiche tecniche delle edizioni: la Dolmen infatti promette di curare la collana offrendo 'standard qualitativi elevati, ponendo grande attenzione agli aspetti tecnici, alla ricerca di materiali originali, alla cura della qualità audio e alla selezione di contenuti editoriali di approfondimento per aumentare il valore complessivo del prodotto.'
Nel caso dei due titoli citati il formato sarà l'originale widescreen 2.35:1 mentre per ciò che riguarda l'audio ci sarà esclusivamente la traccia giapponese in Dolby Digital 2.0 con sottotitoli in italiano (gli estimatori del doppiaggio a tutti i costi sono avvertiti - si prevedono polemiche nel Café).
Come contenuti speciali, oltre al trailer, per entrambi i titoli sarà presente un contributo video dove il già citato Marco Muller e Maria Roberta Novelli (esperta di cinema giapponese e professore del Dipartimento di Studi sull'Asia Orientale dell'università Ca' Foscari di Venezia) illustreranno il lavoro di Tai Kato e Kinji Fukasaku.
A maggio sarà invece la volta di altri due titoli, ovvero Il tatuaggio del drago: una cascata di sangue di Mashairo Makino e l'amarissimo La tomba dell'onore (Graveyeard of Honor), ancora di Fukasaku, titolo quest'ultimo che ha recentemente goduto anche di un remake ad opera di Takashi Miike.
Gli altri titoli di un progetto che si annuncia ricco e prezioso verranno invece annunciati in seguito.