posted: 18.09.2003 @ 13:00 |
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Terminator: e 3!
Nuovo film, nuovi attori e... nuovo seguito?
Sono passati circa dieci anni da quando John Connor scampando a due tentativi di omicidio, ha aiutato a evitare il Giorno del Giudizio in cui, divenute autonome, le sofisticate macchine di Skynet avrebbero mosso guerra all'umanità.
L'ormai ventiduenne Connor vive ''in incognito'', senza casa né carte di credito, senza cellulare, né lavoro fisso. Non esistono tracce della sua esistenza. Skynet non può scovarlo in nessun modo.
Almeno fino al giorno in cui dalle nebbie indistinte del futuro emerge T-X, il killer cyborg di Skynet più sofisticato che esista. Inviata indietro nel tempo per completare il lavoro lasciato a metà dal suo predecessore T-1000, questa macchina letale, tanto spietata quanto bella nelle sue sembianze umane, è infinitamente più potente, pericolosa e distruttiva di tutti i Terminator venuti prima di lei. Stavolta, però, Connor non è l'unico bersaglio di Skynet: l'ignara veterinaria Kate Brewster vedrà il suo presente pieno di speranze scontrarsi con un futuro inimmaginabile...
Terminator 3: La rinascita di una saga
Ha ragione James Cameron quando - con meraviglia di tutti - dice di avere amato Terminator 3. La bella sorpresa che il regista Jonathan Mostow ha offerto ai fans ha qualcosa di veramente stupefacente.
Del resto Cameron non è un autore disponibile a compiacere chicchessia. Prima dell'uscita del film, in un'intervista al mensile inglese Empire, aveva espresso seri dubbi sulla riuscita della storia. Bisogna ricordarsi, inoltre, che, dopo l'uscita di Alien 3, Cameron aveva sparato ad alzo zero su David Fincher, regista 'reo' a detta dell'autore di Titanic di non avere capito la storia.
Con T3 le cose stanno diversamente, vediamo un po' perché...
La trama: no spoilers e qualche domanda.
Quali alternative c'erano nell'affrontare un nuovo capitolo di Terminator?
Da un lato bisognava 'fissare gli errori', ovvero far capire subito perché i Terminator tornavano indietro nel passato quando il secondo film finiva con l'idea che tutto fosse andato 'a posto'.
Inoltre, visto che Arnold non può più fare il cattivo per motivi contrattuali - ed ora anche elettorali - dovendoci essere per forza di cose un altro Terminator, come si poteva fare per impedire di replicare la trama del secondo film?
Il Cast
Linda Hamilton non voleva tornare nel ruolo avuto già nei primi due film, Edward Furlong pur avendo l'età giusta - pare - essere stato scartato per i suoi problemi con la legge e per i suoi 'eccessi'.
Così mentre Schwarzy rimane l'unico attore sopravvissuto al trascorrere del tempo, gli altri sono tutti nuovi. Nick Stahl, già notato per la sua interpretazione della vittima in In the Bedroom, assume il ruolo di John Connor, mentre Claire Danes - molto maturata rispetto a Romeo + Giulietta - è una partner acqua e sapone, anche se meno appariscente di quanto si possa immaginare. La statuaria Kristanna Loken - un metro e ottanta di bellezza dalle origini norvegesi - interpreta il T-X, rubando - in molti momenti - la scena ai protagonisti.
Ironia, sensualità e la virata fantascientfica
La scelta della produzione è stata quella di caratterizzare fortemente le situazioni: ogni volta che il Terminator femmina compare sulla scena, tutto è volto a replicare idealmente lo spirito delle icone femminili del noir anni Cinquanta. Il T-X, erede ideale della Futura di Metropolis, si rifà in maniera più o meno vistosa alle femme fatale del cinema noir... Lana Turner, Barbara Stanwyck, Lauren Bacall, Marlene Dietrich e Veronica Lake.
La sua freddezza, la sua bellezza, l'ironico distacco con cui uccide - esilarante la scena in cui fermata dalla polizia gonfia le tette con una velocità spettacolare e ad una dimensione da modella di costumi da bagno - fanno di questo personaggio una figura molto interessante, soprattutto quando, durante un inevitabile scontro con Claire Danes, si ha la netta percezione che Terminator stia diventando sempre più una saga 'al femminile'.
Mentre Arnold Schwarzenegger è sulla scena, Mostow spesso si concede molta ironia arrivando quasi a ridicolizzare il personaggio principale. Quando il T100, ad esempio, recupera il solito giubbottone di pelle, si mette gli occhiali da sole, tutti si aspettano che siano i classici occhiali scuri, invece, Mostow fa in modo di prendere in giro la macchina e l'autocelebrazionismo eccessivo della saga... Al tempo stesso, però, fa un passo indietro rispetto alle scelte vagamente buoniste di Cameron: il T100 di Mostow non dice 'Hasta la vista baby!'' e non sembra nutrire alcun interesse nell'umanità. E' un'altra macchina rispetto al suo predecessore e ha a che fare con un nemico più potente e determinato del T1000.
In tutto questo Mostow, pur scegliendo di girare sequenze spettacolari di inseguimenti e battaglie, spinge la trama sul terreno di una narrazione ancor più fantascientifica del suo predecessore verso un finale tutt'altro che banale, lontano dall'happy ending che coglie lo spettatore veramente di sorpresa...
Curiosità sparse...
- Arnold Schwarzenegger ha avuto trenta milioni di dollari per riprendere il suo ruolo. Il film è costato complessivamente 170.
- Claire Forlani aveva fatto un provino per la parte andata, poi, a Claire Danes
- Famke Janssen (X-Men) è stata presa in considerazione per il ruolo del T-X. Quando il personaggio era ancora maschile si era pensato a Vin Diesel.
- Il primo regista del film doveva essere Ang Lee che - poi - ha scelto Hulk.
- Earl Boen riprende il suo ruolo del Dr. Silberman presente nei tre film, mentre la produzione ha abbandonato l'idea di far riprendere a Lance Henrikssen il ruolo del detective Vukovich del primo Terminator.
- La musica del film è stata composta dall'italiano Marco Beltrami e non da Brad Fiedel, autore del famosissimo Terminator Theme, presente fortunatamente anche in questa pellicola.
Si faccia una domanda e si dia una risposta
Diciannove anni dopo il primo film, a cinquantasei anni, Schwarzenegger è ancora credibile?
Decisamente sì. Il suo fisico massiccio, un trucco curato e corretto in digitale, rendono Arnold molto simile al se stesso del passato. Molto più di quanto fosse credibile Antony Hopkins nel pur ottimo Red Dragon, rispetto al se stesso de Il Silenzio degli Innocenti.
Può un regista che ha fatto solo film come U-571 e Breakdown subentrare alla guida di una franchise come Terminator?
Sì, Mostow ha fatto un lavoro notevole. Meno 'autoriale' rispetto a Cameron, ma sicuramente di qualità. Uno stile commerciale molto buono che riesce ad ottemperare sia alle necessità di box office che all'obbligo di replicare uno stile asciutto e pacato, nonostante la spettacolarità della narrazione.
T3 è un film serio, oppure lo sfruttamento di una saga importante?
E' un film riuscito e curato, molto forte e di carattere. Non è Highlander 3, né Via col vento 2.
Ci sarà un seguito?
Lo spazio sicuramente c'è, perché T3 è tutt'altro che definitivo, anche se - in qualche maniera - si ricongiunge come in un anello agli altri due. Per forza di cose, però, il prossimo film dovrà essere diverso - crediamo - da tutti gli altri, portando la narrazione su un terreno assai 'rischioso' e impervio. In questi tempi di rarità di idee con sequels di remake cinematografici di serie televisive, è probabile che ci sia un Terminator 4.
Ipse Dixit: 10 righe per amare Terminator 3
Terminator 3 è interessante e riuscito: anche se, forse, non replica in pieno l'atmosfera dei suoi predecessori, ne rappresenta comunque una degna conclusione nonostante tutte le difficoltà di cui sopra e il fatto - peraltro non insignificante - che siano passati diciotto anni dal primo e dodici dal secondo film. Ottimo l'adattamento tecnologico all'attualità (cellulari, virus informatici, satelliti) che puntella una narrazione molto densa in meno di due ore di film equilibrato, senza sbavature, senza troppe concessioni all'autocompiacimento e al replicare situazioni già viste.
Nei tre film, Schwarzy interpreta macchine simili, ma differenti come missione e quindi come psicologia.
Il John Connor che troviamo è un ragazzo dubbioso, incerto, dal comportamente quasi amletico e visto quello che ha passato da piccolo lo possiamo pure capire. Il mondo in cui lo vediamo vivere assomiglia al nostro, ma sfortunatamente - nel nostro - raramente se apriamo la porta di casa troviamo una donna tanto bella che ti fa venire voglia di urlare come nella sceneggiata napoletana: ''Accireme - (Trad.= Uccidimi!).''
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A presto con nuove, curiose anticipazioni!
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