posted: 16.07.2003 @ 15:10 |
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Dall'altra parte della barricata!
Due ore faccia a faccia con i responsabili di Alan Young Pictures!
...l'affaire “Cannibal Holocaust”
D: Togliamoci subito il dente… parliamo di “Cannibal Holocaust”...
R (DA): Io non ce la faccio più con tutte queste proteste... non capisco perché...
D: Beh, perché in questo film ci sono delle scene...
R (DA): La legge non ci proibisce di venderlo! Essendo un’opera audiovisiva non destinata al mercato cinematografico è esente da nulla osta ministeriale - ti cito esattamente l'articolo del codice...
D: Vuoi dire che anche con scene palesemente…
R (DA): Ovviamente se si finisce su cose come ad esempio pornografia (anche se adesso è discutibile - una volta era offesa al comune senso del pudore, adesso invece è tutto cambiato...) oppure reati penali tipo omicidi, violenza carnale, pedofilia e via dicendo…
D: ...chiaramente!
R (DA): Comunque i produttori del film sono già stati condannati e hanno pagato multe salate; quindi, sempre per la legge italiana, non puoi essere condannato due volte per lo stesso reato.
D: Beh, quindi... adesso sono a posto!
R (DA): Effettivamente penso che si tratti di un film controverso…
R (CU): Lascerà parlare sicuramente. E' un film moolto controverso, molto disturbante: Gore! Terribile! Io stesso non riesco a vederlo più di due volte di fila... E' film reale! “The Blair Witch Project” sembrava un film reale, poi alla fin fine era tutta un'illusione.
D: Infatti... ho visto un sito internet americano dedicato a “Cannibal Holocaust” costruito sulla falsariga del sito di “The Blair Witch Project”... un sito che pretende di essere dedicato ad una storia realmente accaduta!
R (DA): La grande trovata pubblicitaria dell'epoca, che provocò i guai giudiziari, fu esattamente questa. Ovviamente è tutto raccontato nel documentario - incluso nel DVD - che abbiamo realizzato. Il regista ed i produttori andarono a New York e presero quattro attori assolutamente sconosciuti all'Actor Studios e in un'altra scuola tra cui Luca Barbareschi. Gli fecero un contratto per un anno...
R (CU): in cui erano chiaramente obbligati a non apparire in pubblico!
R (DA): Esatto... dovevano far finta di essere spariti. Loro dovevano essere morti! E questo gli ha provocato molti problemi. Uno dei fonici del film andò in diretta televisiva in Colombia per farsi bello e disse: “Eh sì... Deodato matava le persone sul serio... le ha ammazzate tutte!” Ovviamente successe l'ira di Dio... il finimondo! Uno dei motivi per cui inizialmente sono stati incriminati era per omicidio! Poi la cosa è stata chiarita... come citato nel documentario... li hanno fatti resuscitare!
R (CU): Nel frattempo, però, le autorità avevano sequestrato tutte le pellicole... Comunque sia è un dato di fatto che la scaletta di “The Blair Witch Project” è identica alla quella di “Cannibal Holocaust”... il film è stato costruito esattamente su “Cannibal Holocaust”...
R (DA): ...cambia la strega coi cannibali...
R (CU); ...e non si vede niente... In “The Blair Witch Project” senti l'ansia che sale...
D: ...il che è un punto di forza di “Blair Witch”...
R (DA): Sì... sono due concezioni diverse. Questo è iper-realista...
R (CU): Sì, questo è veramente iper-realista. Quando io l'ho visto per la prima volta sono rimasto allibito! Le scene dei cannibali che stuprano le donne, che se le mangiano... sembrano vere... pari pari a un documentario del National Geographic.
R (DA): La questione è capire veramente quali erano gli intenti del film. E' una materia molto controversa: non è facile saperlo. Resta il fatto che la pellicola, se non altro, ha un suo valore tecnico. Può essere ideologicamente inaccettabile per certe persone, ma dal punto di vista tecnico è sicuramente rivoluzionario: ha creato un certo tipo di stile. Uno stile derivato da un certo tipo di cinema che già esisteva: i mondo movies di Jacopetti, Prosperi… “Mondo Cane”, “Mondo Cane 2”. Se vuoi è la versione fiction di “Mondo Cane”: in cui c’è questa contaminazione vero-reale con finzione che manteneva la suspence per tutto l’arco della pellicola.
Il punto è: qual è il senso del film. Un atto d’accusa contro i media, contro un certo sfruttamento che viene perpetrato contro le popolazioni indigene, oppure è solamente intrattenimento che fa leva sul gusto vojeristico degli spettatori? Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Ognuno trova le risposte che vuole…
D: e il regista che risposta si è dato?
R (CU): che siamo noi i cannibali!
R (DA): il regista ha fatto un film di intrattenimento e spettacolo. Lo fece a suo tempo perché suo figlio, che all’epoca era piccolo, diceva sempre che la televisione lo spaventava perché c’era troppa violenza. Erano gli anni del terrorismo e quindi attentati, rapimenti, rapine erano all’ordine del giorno. Deodato dichiarò di aver fatto questo film per denunciare lo sfruttamento che i media facevano di queste notizie tragiche. Se vuoi è stato precursore di quello che avviene oggi in televisione.
La questione aperta è se, per raggiungere lo scopo, sia stato giusto o meno realizzare determinate scene…
D: …giusto sicuramente non è…
R (CU): …ma sono sbagliate tante cose nel cinema di oggi, nella televisione. Vengono programmati dei film in prime-time con spari, bombe a mano, gente squartata…
R (DA): la loro giustificazione è che, comunque, alla fine della giornata gli animali se li sarebbero mangiati… certo è una giustificazione discutibile…
R (CU): secondo me è molto più discutibile quello che si fa allo spettatore oggi come oggi… al bambino… rispetto a quello che in “Cannibal Holocaust” è stato fatto ad un animale… e io sono animalista! C’è da dire, comunque, una cosa a favore di questo film… che sembra un film attuale!
R (DA): …e che rimane un’operazione di tecnica cinematografica di un certo valore. Ed è indubbio che “Cannibal Holocaust” abbia una certa efficacia anche dopo quasi 25 anni.
R (CU): infatti raramente con gli effetti speciali di oggi – da centinaia di migliaia di dollari – si raggiunge un effetto come quello che si è raggiunto in “Cannibal Holocaust”. Con questi pochi effetti speciali, a basso costo, che sono stati utilizzati all’interno di questo film.. tutto sembrava vero! Il film ti prende proprio perché sembra tutto reale… ed attuale… se non fosse per il look, per i costumi, poteva essere stato girato anche l’altro ieri.
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