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Dall'altra parte della barricata! Due ore faccia a faccia con i responsabili di Alan Young Pictures!
Qualche giorno prima dell’uscita di “Cannibal Holocaust” sono andato a Roma per fare una chiacchierata con Michele De Angelis ed Antonello Cuomo di Alan Young Pictures. Il risultato di due ore di conversazione lo trovate di seguito… non si tratta di una semplice intervista, ma di uno sguardo approfondito sulla “mission” di questa società romana e sui molteplici problemi e difficoltà di “produttore di DVD” nel nostro paese. Si parla di un po’ di tutto: dalle proteste per l’uscita del controverso “Cannibal Holocaust”, contestato dagli animalisti anche alla sua presentazione ufficiale, a succulente anticipazioni sulle prossime uscite, tra cui un arditissimo progetto su George Romero (l’edizione High Definition di… udite udite! Zombi!), alla questione della rimasterizzazione dell’audio e dei ridoppiaggi, alla produzione dei contenuti speciali, al prezzo dei DVD, alla mania del widescreen a tutti i costi! Ce n’è veramente per tutti i gusti, quindi… mettetevi comodi! L'intervista è stata divisa in capitoli solo per una migliore lettura, ma è da considerarsi un tutt'uno.
Si comincia con... ...l'affaire “Cannibal Holocaust” D: Togliamoci subito il dente… parliamo di “Cannibal Holocaust”... R (DA): Io non ce la faccio più con tutte queste proteste... non capisco perché... D: Beh, perché in questo film ci sono delle scene... R (DA): La legge non ci proibisce di venderlo! Essendo un’opera audiovisiva non destinata al mercato cinematografico è esente da nulla osta ministeriale - ti cito esattamente l'articolo del codice... D: Vuoi dire che anche con scene palesemente… R (DA): Ovviamente se si finisce su cose come ad esempio pornografia (anche se adesso è discutibile - una volta era offesa al comune senso del pudore, adesso invece è tutto cambiato...) oppure reati penali tipo omicidi, violenza carnale, pedofilia e via dicendo… D: ...chiaramente! R (DA): Comunque i produttori del film sono già stati condannati e hanno pagato multe salate; quindi, sempre per la legge italiana, non puoi essere condannato due volte per lo stesso reato. D: Beh, quindi... adesso sono a posto! R (DA): Effettivamente penso che si tratti di un film controverso… R (CU): Lascerà parlare sicuramente. E' un film moolto controverso, molto disturbante: Gore! Terribile! Io stesso non riesco a vederlo più di due volte di fila... E' film reale! “The Blair Witch Project” sembrava un film reale, poi alla fin fine era tutta un'illusione. D: Infatti... ho visto un sito internet americano dedicato a “Cannibal Holocaust” costruito sulla falsariga del sito di “The Blair Witch Project”... un sito che pretende di essere dedicato ad una storia realmente accaduta! R (DA): La grande trovata pubblicitaria dell'epoca, che provocò i guai giudiziari, fu esattamente questa. Ovviamente è tutto raccontato nel documentario - incluso nel DVD - che abbiamo realizzato. Il regista ed i produttori andarono a New York e presero quattro attori assolutamente sconosciuti all'Actor Studios e in un'altra scuola tra cui Luca Barbareschi. Gli fecero un contratto per un anno... R (CU): in cui erano chiaramente obbligati a non apparire in pubblico! R (DA): Esatto... dovevano far finta di essere spariti. Loro dovevano essere morti! E questo gli ha provocato molti problemi. Uno dei fonici del film andò in diretta televisiva in Colombia per farsi bello e disse: “Eh sì... Deodato matava le persone sul serio... le ha ammazzate tutte!” Ovviamente successe l'ira di Dio... il finimondo! Uno dei motivi per cui inizialmente sono stati incriminati era per omicidio! Poi la cosa è stata chiarita... come citato nel documentario... li hanno fatti resuscitare! R (CU): Nel frattempo, però, le autorità avevano sequestrato tutte le pellicole... Comunque sia è un dato di fatto che la scaletta di “The Blair Witch Project” è identica alla quella di “Cannibal Holocaust”... il film è stato costruito esattamente su “Cannibal Holocaust”... R (DA): ...cambia la strega coi cannibali... R (CU): ...e non si vede niente... In “The Blair Witch Project” senti l'ansia che sale... D: ...il che è un punto di forza di “Blair Witch”... R (DA): Sì... sono due concezioni diverse. Questo è iper-realista... R (CU): Sì, questo è veramente iper-realista. Quando io l'ho visto per la prima volta sono rimasto allibito! Le scene dei cannibali che stuprano le donne, che se le mangiano... sembrano vere... pari pari a un documentario del National Geographic. R (DA): La questione è capire veramente quali erano gli intenti del film. E' una materia molto controversa: non è facile saperlo. Resta il fatto che la pellicola, se non altro, ha un suo valore tecnico. Può essere ideologicamente inaccettabile per certe persone, ma dal punto di vista tecnico è sicuramente rivoluzionario: ha creato un certo tipo di stile. Uno stile derivato da un certo tipo di cinema che già esisteva: i mondo movies di Jacopetti, Prosperi… “Mondo Cane”, “Mondo Cane 2”. Se vuoi è la versione fiction di “Mondo Cane”: in cui c’è questa contaminazione vero-reale con finzione che manteneva la suspence per tutto l’arco della pellicola. Il punto è: qual è il senso del film. Un atto d’accusa contro i media, contro un certo sfruttamento che viene perpetrato contro le popolazioni indigene, oppure è solamente intrattenimento che fa leva sul gusto vojeristico degli spettatori? Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Ognuno trova le risposte che vuole… D: e il regista che risposta si è dato? R (CU): che siamo noi i cannibali! R (DA): il regista ha fatto un film di intrattenimento e spettacolo. Lo fece a suo tempo perché suo figlio, che all’epoca era piccolo, diceva sempre che la televisione lo spaventava perché c’era troppa violenza. Erano gli anni del terrorismo e quindi attentati, rapimenti, rapine erano all’ordine del giorno. Deodato dichiarò di aver fatto questo film per denunciare lo sfruttamento che i media facevano di queste notizie tragiche. Se vuoi è stato precursore di quello che avviene oggi in televisione. La questione aperta è se, per raggiungere lo scopo, sia stato giusto o meno realizzare determinate scene… D: …giusto sicuramente non è… R (CU): …ma sono sbagliate tante cose nel cinema di oggi, nella televisione. Vengono programmati dei film in prime-time con spari, bombe a mano, gente squartata… R (DA): la loro giustificazione è che, comunque, alla fine della giornata gli animali se li sarebbero mangiati… certo è una giustificazione discutibile… R (CU): secondo me è molto più discutibile quello che si fa allo spettatore oggi come oggi… al bambino… rispetto a quello che in “Cannibal Holocaust” è stato fatto ad un animale… e io sono animalista! C’è da dire, comunque, una cosa a favore di questo film… che sembra un film attuale! R (DA): …e che rimane un’operazione di tecnica cinematografica di un certo valore. Ed è indubbio che “Cannibal Holocaust” abbia una certa efficacia anche dopo quasi 25 anni. R (CU): infatti raramente con gli effetti speciali di oggi – da centinaia di migliaia di dollari – si raggiunge un effetto come quello che si è raggiunto in “Cannibal Holocaust”. Con questi pochi effetti speciali, a basso costo, che sono stati utilizzati all’interno di questo film.. tutto sembrava vero! Il film ti prende proprio perché sembra tutto reale… ed attuale… se non fosse per il look, per i costumi, poteva essere stato girato anche l’altro ieri. Il “cinema di genere” recuperato R (DA): tu ti chiederai… “ma perché Cannibal Holocaust?”… perché Alan Young Pictures fa questo DVD. Ho letto su internet: “Questi fanno Sapore di Mare, Cannibal Holocaust… dicono che vogliono portare il cinema d’autore in DVD, ma per adesso…” Io rispondo che non è vero… abbiamo “Il Fascino discreto della Borghesia” e ne faremo altri, molti altri… D: …immagino che film come “Sapore di Mare” e “Cannibal Holocaust” siano più… vendibili rispetto ad altri più propriamente “d’autore”… R (DA): Oddio… a parte l’operazione commerciale… secondo noi è importante l’operazione culturale; crediamo che anche un certo tipo di cinema abbia bisogno di una sua visibilità e, quindi, di un suo recupero. Un recupero che non deve essere tout-court, come fanno da un po’ di tempo certe riviste, certa critica che esalta qualunque stupidaggine che faccia parte del cinema di genere italiano degli anni 60-70. No, assolutamente non è così. Però, comunque, anche il film più biecamente commerciale, può essere considerato un’opera d’arte e come tale ha diritto ad una sua dignità. E quindi da riproporre, per il suo pubblico, in una edizione degna di essere vista. E noi ci prefiggiamo questo tipo di recupero sul cinema italiano di genere. Sono stati questi film a far conoscere in giro per il mondo il cinema italiano. C’è un falso storico perpetrato dalla critica cinematografica italiana secondo cui il cinema italiano nel mondo è stato conosciuto per i vari Fellini, Antonioni. “La Dolce Vita” in America è uscito a Los Angeles, a New York, in tre-quattro sale a San Francisco e non se lo è visto proprio nessuno. “La Maschera del Demonio” di Mario Bava, solo nel circuito dei Drive-In, nei primi anni Sessanta ha incassato qualcosa come 20 milioni di dollari! Il cinema italiano nel mondo è famoso per il cinema di genere ed è grazie a questo tipo di cinema che poi i grandi maestri come Fellini, Antonioni e compagnia, avevano i mezzi per realizzare le loro opere che non sempre erano commerciabili negli Stati Uniti. Certo… poi “La Dolce Vita” è stato anche un grandissimo successo commerciale, altri invece molto molto meno. D: quindi un grazie a Dario Argento, Lucio Fulci… R (DA): Certo! Se tu vai a Los Angeles, Mario Bava è famoso almeno quanto Antonioni e viene considerato un grande maestro del cinema italiano. Stessa cosa Argento che adesso è considerato un genio assoluto… in Italia, poi, per anni Argento è stato malamente bistrattato dalla critica; adesso ovviamente no, perché ora gli hanno riconosciuto uno status… adesso che magari neanche se lo merita…. Nel senso che le ultime opere che ha fatto non sono sicuramente all’altezza delle prime. Comunque… noi vogliamo fare, nel nostro piccolo, un lavoro di recupero di un certo tipo di cinema che, secondo noi, ha una sua dignità. Abbiamo selezionato dei film che ci sembrano rappresentativi di certi generi che sono il poliziesco, l’horror, la commedia erotica. Tutto verrà riproposto in versioni rimasterizzate per gli appassionati, ma non solo… Ci auguriamo che ci sia anche qualcuno che, non avendoli mai visti, scopra il valore di certe opere. Prossime, succulente, uscite D: e in questo progetto… qualche anticipazione che mi puoi dare? Qualche prossima uscita? R (DA): A Settembre usciremo con… D: …mi avevi anticipato, sempre di Deodato… “La Casa Sperduta nel Parco”… R (DA): Sì, è un thirller molto forte. Non come “Cannibal Holocaust”… o meglio con un tipo di violenza molto diverso… R (CU): …una specie di “Arancia Meccanica”… R (DA): Sì, esattamente… un via di mezzo tra “Arancia Meccanica” e “Ultima Casa a Sinistra”. Non per niente ha lo stesso protagonista del film di Wes Craven. In più avremo “Il Segno degli Hannan”di Jonathan Demme, il primo thriller fatto per una major dal regista de “Il Silenzio degli Innocenti”. Si tratta di una prima assoluta mondiale in DVD. D: Nonostante sia targato MGM non è uscito in nessun paese? R (DA): No… Poi nel corso dell’autunno proporremo “Gli Ultimi Giorni di Pompei”, in una edizione a doppio disco contenente la versione di Bonnard e Leone… Il film è infatti sempre risultato una regia di Mario Bonnard; in realtà Bonnard dopo la prima settimana di riprese si ammalò gravemente e dovette abbandonare. Il film, quindi, è stato completamente diretto da Sergio Leone che era il regista della seconda unità. Questo fino agli anni Settanta questo non si era mai detto. Esiste, infatti, una riedizione della FIDA in cui nei titoli di testa è riportato Leone. Noi presenteremo la vecchia versione, che se non sbaglio era della REALFILM, con i titoli originali, ma riporteremo anche la sequenza dei titoli della FIDA che è diversa – siamo riusciti a ritrovare anche quella… D: e poi? Sul secondo disco… R (DA): …”Gli Ultimi Giorni di Pompei” del 1913 di Mario Caserini. Anche quello sarà rimasterizzato da una delle migliori copie esistenti… compatibilmente con l’usura del tempo… D: 1913… son passati quasi cent’anni!!! Fate l’edizione celebrativa del 90-esimo anniversario! R (DA): poi… sul cinema di genere, poliziesco “Squadra Volante” con Tomas Milian, “Paura in città” con Maurizio Merli, “I corpi presentano tracce di violenza carnale” di Sergio Martino, un altro thriller ferocissimo… e così via… D: e le commedie erotiche dove sono? R (DA): per le commedie erotiche meglio ancora non dire i titoli, visto che ancora stiamo definendo i contratti… D: avrete anche Edwige Fenech? R (DA): Anche! Anche! Ti posso dire che abbiamo già chiuso il contratto per “L’infermiera” con Ursula Andress, “La Poliziotta” di Steno, con Mariangela Melato. D: Beh, sono bei nomi! R (DA): come ho già detto cerchiamo di assicurarci quello che consideriamo il meglio… D: Quello che è certo è che questi film sono stati incredibilmente rivalutati negli ultimi anni… R (DA): “La Poliziotta” di Steno è certamente su un livello superiore rispetto agli altri film della “commedia erotica” tradizionale. “La Poliziotta” è stato il film che ha, in qualche modo, inaugurato il genere. Avremo dei DVD di film con Edwige Fenech, quelli che abbiamo giudicato più rappresentativi… anche drammatici, comunque… R (CU): poi a Natale avremo veramente una bella uscita… R (DA): Sì, a Natale usciremo con “I Fichissimi” con Diego Abatantuono e Jerry Calà. Faremo un cofanetto dedicato ai film di Mina, “Io Bacio… Tu Baci” e “Appuntamento in Riviera”… D: In “Io Bacio… Tu Baci” c’era anche Celentano, vero? R (DA): esattamente… poi molto probabilmente avremo dei “western all’italiana”, non quelli di Sergio Leone, ma quelli più rappresentativi… Zombi “resuscitato” in Alta Definizione! R (CU): Più in là avremo un progetto molto importante interamente dedicato a George Romero che includerà la nuova versione in alta definizione di “Zombi”, peraltro prodotta da mio padre. D: Ah! R (DA): per quello dovremo attendere forse ancora un paio d’anni perché ci rientrino i diritti da CVC. R (CU): poi “Il Giorno del Morti Viventi”. Avremo sia la versione di Argento, sia quella di Romero, più un sacco di extra. D: di “Zombi”, intendi… R (DA): Di “Zombi” abbiamo già rimasterizzato in High Definition la versione italiana ed europea, di Dario Argento. Stiamo per fare il Digital High Definition Transfer a New York della Director’s Cut di George Romero lunga 2 ore e 17 minuti. Presenteremo un confanetto con la “Director’s Cut”, con la versione italiana e, se ci riusciamo un CD con la colonna sonora… compatibilmente con i costi. D: Beh… E’ un bel progettino! R (CU): E’ un progetto galattico! D: Una riedizione di “Zombi” dopo il DVD prodotto da CVC è attesissima! R (DA): ti dico solo che questo “Zombi” ha dei colori che… io non me li ricordavo così neanche al cinema! D: ho letto che ultimamente in Inghilterra è uscita una versione “Director’s Cut” di “Zombi” con 6 secondi in più e i fan sono andati in delirio! R (CU): Guarda noi le abbiamo tutte! Sono tutte nostre per tutto il mondo. R (DA): Esistono tre versioni: quella di Argento, la teathrical americana di 2 ore e 6 minuti e la “director’s cut” che dura 2 ore e 17 minuti. Ora… proporle tutte e tre… non so se lo faremo anche perché la teathrical e la director’s sono praticamente uguali… con la differenza che la “director’s” ha 11 minuti in più. Preferiremmo inserire la versione di Dario Argento, la director’s, un disco di extra e, possibilimente, il CD della colonna sonora. Un cofanetto di quelli proprio spaziali! D: La “Zombi Extended Edition”! R (CU): Noi siamo stati i produttori insieme a Rubinstein del film… e abbiamo fatto di tutto per curarlo e rinnovarlo… 5.1 Vs. 1.0 e questione ridoppiaggio. Ovvero: cosa bisogna fare oggigiorno D: Ho notato che sui film voi fate le rimasterizzazioni anche dell’audio… R (CU): Sì, sono tutti 5.1! D: …e qui la domanda sorge spontanea… R (DA): La verità? La verità è che io sono contrario. Cioè io i film girati in mono me li vedo in mono. Per l’altro 98% del pubblico non è così. Io ho sentito ragionamenti del tipo “Ah! Se non è 5.1 non me lo compro, perché non lo sento!” E allora noi dobbiamo mettercelo, siamo costretti! C’è da dire che un remix 5.1 di “Cannibal Holocaust” ha un senso, perché in questo caso abbiamo avuto le colonne separate. Siamo riusciti a trovare le colonne separate grazie al produttore che le ha conservate adeguatamente: c’era la colonna dialoghi, musica ed effetti ed il 5.1 di questo film si sente bene… chiaramente mai come un film nato in 5.1. D: Chiaramente… R (DA): Il 5.1 ricostruito dal mono mix… D: A me personalmente non piace affatto… R (DA): Beh, comunque noi dobbiamo farlo per forza, altrimenti la gente non lo compra! Io non lo farei, ma se significa vendere di più… D: Un esempio lampante è quello che è accaduto giusto qualche giorno fa sul nostro sito per il problema su “C’era una volta in America”… R (DA); Ah, no… non lo so che è successo? D: E’ successo che l’hanno completamente ridoppiato… R (DA): Ma per forza! D: Guarda… io l’ho visto… tutto questo sforzo per fare un 5.1 che poi non è venuto affatto bene: le musiche sono completamente spalmate sui tre diffusori anteriori; dal fronte posteriore non esce che qualche eco… R (DA): E allora che l’hanno ridoppiato a fare? Mah… se lo fai mono la gente s’arrabbia perché è mono… se lo fai 5.1 dal mono mix la gente s’arrabbia perché non è un 5.1 vero… per fare il 5.1 vero allora lo ridoppi… e la gente s’è arrabbiata lo stesso… è successo per E.T., no? L’ho letto da voi… Ho capito, ma il DTS come fai a farlo? D: Il problema è che ci vorrebbe un minimo di rispetto in più per tutti i clienti… ed includere anche la traccia originale, senza rielaborazioni… R (DA): Giusto… e noi lo facciamo sempre! Nel caso di “Cannibal Holocaust” abbiamo messo invece dell’italiano mono l’italiano surround, però abbiamo lasciato la colonna originale mono, perché la colonna originale di questo film è quella inglese. La colonna sonora inglese è più bella di quella italiana, solo che, dovendo scegliere cosa remixare, abbiamo preferito farlo con quella italiana. Solitamente lasciamo la traccia originale su tutti i nostri DVD… anche per “Satan Bug”, ad esempio. Con “Satan Bug” abbiamo fatto un lavoro decente, perché avevamo il mono mix italiano però siamo riusciti ad avere anche la colonna musica ed effetti. D: Su “Satan Bug” il 5.1 è stato fatto dal mono? R (DA): Il 5.1 è stato fatto dal mono mix italiano più la colonna separata musica ed effetti, quindi in alcuni punti siamo riusciti ad intervenire in un certo modo… tant’è che c’abbiamo messo il logo “Dolby Digital” che in genere noi non mettiamo… D: Ho capito… è stato un lavoro di incollaggio… R (DA): Sì… ad esempio c’è una scena in cui è inquadrato un elicottero ed è stato possibile far passare l’elicottero sui vari diffusori… D: Che bisogna fare oggigiorno, eh? R (DA): Eh… è una scelta estetica… Io personalmente sono contrario… per me il riferimento è senza dubbio la Criterion Collection… Criterion fa i film mono ed ha ragione! Perché non è possibile fare “Stazione Termini” di De Sica in 5.1. Io ultimamente ho preso “Le Notti di Cabiria” e “La Strada” editi da Filmauro… sono belli, ma in 5.1 secondo me non ha senso vederli… io me li sono rivisti in mono… Anche il nostro “Il Fascino discreto della Borghesia”… vederlo in 5.1 è abbastanza ridicolo… è un film di dialoghi, con quasi nessun effetto… però se non lo butti fuori in 5.1 ci sarebbe gente che direbbe: “Ah, hai visto non l’hanno rimasterizzato in 5.1 perché vogliono risparmiare!” E non è vero… in alcuni casi non ha senso il 5.1, però siamo obbligati… D: A questo proposito vi arrivano delle richieste anche dal vostro distributore? R (DA): Beh… dai negozi, da quello che senti in giro, che leggi su internet… Ogni 10 “puristi” ce ne sono 90 che senza il 5.1 non acquistano… D: Ti ripeto… la cosa migliore da fare, secondo me, è quella di mettere entrambe le tracce… R (DA): Infatti lo sbaglio di Universal su “E.T.” è stato quello di mettere esclusivamente la colonna ridoppiata. C’era un bel Laserdisc marcato Pioneer con la colonna sonora originale in Dolby Surround che si sentiva benissimo! Bastava inserire quella… D: La stessa cosa si è ripetuta per “C’era una volta in America”… R (DA): Probabilmente non c’hanno pensato… hanno detto “l’abbiamo rifatto nuovo… alla gente piacerà di più!” D: Io certe cose non le capisco… a volte i negozianti devono sudare sette camicie per vedersi concedere uno-due punti percentuali di sconto in più… mentre in produzione quando potrebbero risparmiare migliaia e migliaia di euro per un ridoppiaggio che non interessa a nessuno… non so… quanto costa ridoppiare un film? R (DA): non so… avranno spese 8-9 mila euro… è la cifra che spendo io per doppiare i film Direct-to-Video… Nuovi film e nuove tendenze del mercato D: E, invece, per quanto riguarda i film nuovi? Avete qualcosa in programma? R (DA): A Maggio abbiamo fatto un’uscita DVD solo per il noleggio. Si tratta “Sotto il Sole”, un film svedese che nel 2000 ha avuto una nomination all’Oscar. Sembra che ci dedichiamo molto al cinema d’autore nei film nuovi… anche a Settembre usciremo con “Some Girl”, di Rory Kelly un film indipendente americano con Juliette Lewis. D: Di questi film uscirà poi anche la versione per la vendita? R (DA): Sì, “Sotto il Sole” lo faremo uscire per la vendita entro fine anno… D: Quindi tutti i vostri progetti sono all’insegna della qualità? R (DA): Beh, noi ci proviamo… D: …perché, non so se lo sai, c’è anche quest’altra tendenza nel mercato DVD. Secondo alcuni il futuro di questo mercato è nel prezzo, nel basso prezzo… precisamente negli € 9,99! R (DA): Certo, se ne vendi 100 mila copie puoi anche fare questo ragionamento… Allora… sai quanto costa al pubblico il DVD di “Cannibal Holocaust”? 22 euro e 90. Che per quello che c’è… considerando che Medusa fa uscire i film di Dario Argento senza nessun contenuto speciale a 28 euro… L'arte di produrre contenuti speciali D: Quanto durano in totale i contenuti speciali? R (DA): E’ una bella domanda… sai che non lo so? Mmh… considerando il commento, i documentari, le gallerie… faranno più di tre ore! Mazza! Tre ore di contenuti speciali… ce lo dovevamo scrivere! Allora… tutti i contenuti speciali di “Cannibal Holocaust” sono stati prodotti da noi… abbiamo trovato i rulli del backstage dell’epoca che è incluso nel documentario. Si possono vendere ad un prezzo accessibile se hai le conoscenze, la volontà e ti sai muovere in un certo modo. D: Ma i costi che avete dovuto sostenere per produrre questo DVD su quante copie li ammortizzate? R (DA): Eh, beh… questo non te lo posso dire… D: Beh, insomma… quanti ne avete venduti in prima battuta? R (DA): Tremila! Ti ripeto… l’investimento che abbiamo fatto è stato elevato, ma non folle… D: Però di qui a poterlo vendere a € 9,90… R (DA): Eh, a € 9,90 se ne vendi 10 mila, non 3 mila… Comunque noi siamo contenti del lavoro fatto con “Cannibal Holocaust”, anche perché i contenuti speciali che abbiamo prodotto sono qualitativamente molto migliori rispetto a quelli presenti su DVD degli altri… Ora non è che me la voglio tirare, ma siamo molto orgogliosi del fatto che il documentario di 60’ all’interno di “Cannibal Holocaust” concorrerà per il miglior Making Of al festival di Napoli insieme ad altri 20 documentari realizzati da nomi altisonanti come Terry Gilliam, Wim Wenders. D: Il documentario all’interno del DVD? R (DA): esattamente… D: E quando saprete se avete vinto? R (DA): Dopodomani… pensa… non ci posso neanche andare… D: E l’hai realizzato tu? R (DA): Sì. Lo avevamo progettato in un modo, ma man man che lo realizzavamo si è allungato sempre più fino ad arrivare a 60 minuti. Comprende delle scene ritrovate e girate dietro le quinte. Andrà in concorso anche al Fantastic Film Festival di Malmoe, in Svezia, a Settembre… si tratta di uno dei più importanti festival del cinema fantastico. In più lo abbiamo venduto in Giappone, in Francia, in USA ed accompagnerà l’edizione del film anche all’estero. D: Tempo fa mi dicesti che questa secondo te sarebbe stata la migliore edizione al mondo di “Cannibal Holocaust”… R (DA): Certo! Poi faranno le altre… con i nostri materiali… D: Ah, così saranno tutte uguali… R (DA): I francesi realizzeranno una edizione su due dischi, cosa che non sfortunatamente non abbiamo potuto fare per motivi di costi. D: Ma non avete sacrificato la qualità del film? R (DA): No, perché è stato compresso il resto. Il film ha un bitrate medio di 7 e oltre. Il resto è stato compresso di più perché altrimenti non sarebbe stato possibile contenerlo su un DVD9. D: In questo momento nel mondo sono disponibili altri DVD di “Cannibal Holocaust”? R (DA): Sì, ma la dove è uscito è presento solo il film tagliato oppure la versione integrale ha una qualità veramente scarsa. Noi, invece, abbiamo realizzato il master nuovo direttamente dal negativo originale, quindi… D: …questa scelta ha pagato… cioè HAI pagato! ;-) R (DA): Sì… a Livorno lo hanno proiettato la settimana scorsa perché il regista è andato a fare uno stage di regia. Lo hanno proiettato sullo schermo di un multisala… uno schermo grande e mi hanno detto che la qualità, comunque, ha retto… R (DA): “Satan Bug”, invece… è un grande film, ma è meno conosciuto. Il film è di un’attualità terrificante perché parla di un furto di un super-virus da un laboratorio del governo americano dove nessuno è a conoscenza del fatto che sia condotti esperimenti su questi virus. Il virus viene testato su una cittadina… D: più o meno quello che sarà accaduto in Cina… R (DA): molto molto attuale… però non è conosciuto… D: ho visto che non è ancora uscito in DVD da nessuna parte… R (DA): No, è una world premiere… D: eppure i nomi non sono proprio sconosciuti… il regista John Sturges, gli attori Dana Andrews e Richard Basehart… Questo DVD cosa contiene? R (DA): Il master è nuovo e ci è stato fornito da MGM, fatto dal negativo originale loro. Si vede molto bene… D: però di contenuti speciali… R (DA): Beh, tutto quello c’è l’abbiamo trovato noi: trailer, radio spot, galleria fotografica, galleria dei poster, pressbook… tutta roba nostra… Alla MGM si sono pure arrabbiati: c’hanno detto… “E chi ve l’ha data ‘sta roba?”… Chiaramente se loro non ci danno i materiali, in un modo o nell’altro li dobbiamo trovare… D: non ce li avevano loro o non ve li hanno dati? R (DA): Mah… o non li avevano o non sapevano di averli… D: com’è lavorare con la major… incontrate spesso difficoltà? R (DA): Noi lavoriamo con le major tramite una società inglese. All’inizio c’è arrivato solo il master, senza nessun contenuto speciale… Allora abbiamo richiesto il trailer e c’è stato risposto che il trailer non era più disponibile. Ho risposto che nel laserdisc MGM del 1997 il trailer era presente… si parla del 1997… sei anni fa, non cinquanta! Ho acquistato il pressbook in un negozio americano di collezionismo, i radiospot me li ha mandati il più grande collezionista di radiospot che vive a New York… D: Io mi chiedo: quando stipuli un contratto per l’acquisto dei diritti di un film, la major poi è obbligata a darti gli extra o no? R (DA): Se non li hanno è difficile… ma anche se li hanno spesso devi faticare… A volte si scade anche nel ridicolo: l’artwork riportato sulla fascetta di “Satan Bug” pensi che ce l’abbiano dato loro? Questo arriva direttamente dalla copertina del mio laserdisc! Gli unici “extra” che ci sono arrivati sono state 4 foto in bianco e nero. Il pressbook l’ho comprato, le foto le ho comprate… frutto di scambi e amicizie… cose del genere… D: Beh, comunque hai un lavoro carino… R (DA): Tutto questo è l’ennesima conferma che se c’è la volontà di fare le cose per bene, queste si possono fare… un altro produttore prendeva il film e faceva un DVD con solo il film… e ribadisco il concetto: son tutte cose che a noi non sono costate praticamente niente: il pressbook originale del film l’ho pagato $ 9. Noi siamo appassionati… altrimenti certe cose veramente non le faremmo… D: Io spero veramente che questo sia un atteggiamento che verrà seguito anche dagli altri. Ho sempre notato che quando l’appassionato viene trattato con i guanti i risultati anche in termine di vendite vengono automaticamente. R (DA): Guarda… su “Satan Bug” era il massimo che potevamo fare… John Sturges è morto. George Maharis e Anne Francis credo che siano ancora vivi, ma chi ci va a Los Angeles a intervistarli? Ho provato a farlo fare, ma i costi sono incredibili! D: Tempo fa mi dicesti che avevi provato a intervista Claude Carrière, lo sceneggiatore de “Il Fascino discreto della Borghesia”… R (DA): Sì, ma purtroppo non si è più fatto vivo… Io avevo la troupe pronta a Parigi per intervistarlo, frutto di un accordo con Studio Canal… D: La buona volontà ce l’hai messa… R (DA): C’ho provato! Ma c’ho provato anche con Jonathan Demme per il DVD de “Il Segno degli Hannan”. Purtroppo non è venuto a Roma a presentare “The Truth About Charlie”, il remake di “Sciarada”. Ci sarebbe la possibilità di registrare un audio commentary a Los Angeles, ma la cifra per realizzarlo è talmente sconcertante che c’abbiamo rinunciato. Mentre qui in Italia riusciamo a realizzare un audio commentary a costi contenuti - e infatti spesso mi arrabbio perché gli altri potrebbero farli, ma non li fanno – in America i costi sono proibitivi. A New York un operatore con l’assistente e la telecamera mi è costato 2500 dollari al giorno! Per l’audio commentary di Jonathan Demme il tecnico del suono soltanto per mixare la voce del regista con il sottofondo del film mi ha chiesto 2000 dollari! Cioè… una cosa che qua in Italia non dico che te lo fanno gratis, ma poco ci manca… Purtroppo non si può fare… c’abbiamo provato, ma è troppo! D: Certo, in questi casi conta tanto anche il prodotto su cui fare delle operazioni di questo genere… R (DA): Beh, per “L’Ultimo Imperatore” avrei speso quelle cifre ad occhi chiusi! Su “Il Segno degli Hannan”, no. Per “L’ultimo imperatore” eravamo pronti, ma poi i diritti sono stati venduti alla “Dall’Angelo” per cui… Produrre DVD: la moda del momento? D: A proposito… questo mercato dei diritti DVD ho sentito che sta diventando la moda del momento… R (DA): Sì, beh… i DVD vanno anche saputi fare… adesso produrre i DVD sembra la trovata del secolo, una sorta di nuova miniera d’oro tutta da scoprire. Purtroppo non solo non è così, ma spesso le cifre per trattare film anche vecchi sono astronomiche… D: Come sempre… se c’è qualcuno disposto a pagare… R (DA): Purtroppo spesso questo accade. D: Quindi c’è pericolo di assistere a grosse scottature… R (DA): Sai io in giro ho sentito certe cose… chiaramente non dico né il film, né il distributore… film acquistati a cifre sconcertanti. Pellicole su cui spendere 10 mila euro sarebbe esagerato, acquistate a 7 volte tanto! Solo diritti home video, niente Tv… Impossibile recuperare una cifra del genere! Chiaro che non ti parlo di “C’era una volta in America”, ti parlo di film conosciuti, ma niente di eccezionale, ecco… Ad esempio, per “L’Ultimo Imperatore” la cifra partiva da 50 mila dollari, non meno, però si tratta di un film che non vende 3 mila pezzi, ma almeno 20 mila… quindi speranze di guadagno ci sono… …sempre che, ovviamente, il DVD venga realizzato con tutti i crismi. Widescreen a tutti i costi? D:…magari non Pan & Scan… R (DA): Guarda… io sono un fautore del widescreen da sempre e mi ricordo che già 15 anni fa mi scontravo con la gente che si lamentava delle bande nere che tagliavano il film. Cercavo di far capire che è esattamente l’opposto, cioè che il film è tagliato quando si vede a tutto schermo. D: per la verità… certa gente la capisco… chi ha un televisore 14 pollici quadrato e deve vedere un film in 2.35:1… insomma ha bisogno della lente d’ingrandimento per vedere il centro dell’azione… R (DA): In America hanno risolto con la doppia versione… prima le facevano entrambe sullo stesso DVD, adesso, invece, per i film più importanti producono addirittura due confezioni separate: Widescreen Edition e Fullscreen Edition. Nel mercato americano il 16/9 si è sviluppato solo recentemente. D: C’era Blockbuster che frenava le major sulla produzione dei DVD in Widescreen, anche se adesso sembra che abbia cambiato idea… R (DA): Qua in Italia c’è un fenomeno esattamente contrario… Ricordo che quando ancora lavoravo alla Pulp Video, CVC ci chiese se era conveniente produrre un film, “La Regina dei Vampiri”, in 4/3. Non si trattava di un master fullscreen… 4/3 era il formato originale del film!
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