posted: 28.02.2003 @ 18:47 |
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La Morte può attendere... 007, no!
Il Bond numero 20: una pellicola sorprendente!
Il Bond numero 20, quello del quarantennale più uno vista l'uscita ritardata in Italia, è il migliore dei quattro con Pierce Brosnan e stilisticamente uno dei più riusciti ed omogenei della serie, anche in virtù di una regia serratissima.
Una pellicola sorprendente sotto molti punti di vista a partire dalla classica sequenza pre-titoli che lascia lo spettatore perplesso e curioso. Divertente, elegante, con un tentativo sempre più marcato di tornare alle origini letterarie della saga più lunga della storia del cinema, La Morte può Attendere è un titolo molto significativo.
Al di là della storia in cui Bond ha a che fare con un misterioso miliardario con qualche strano e pericoloso contatto con i falchi del regime nordcoreano, il mantra si riferisce ad una serie di film che non può finire mai e che - soprattutto - sembra destinata a rimanere inalterata nella sua evoluzione cinematografica.
Del resto, qualche concessione ad uno stile più futuribile è già presente in questo film. Scambi di volti che non hanno nulla da invidiare al farraginoso meccanismo di Face-Off, automobili che diventano invisibili sono già segno di un futuro al limite del fantascientifico.
Certo,
Lee Tamahori ha il suo bel daffare a mettere in contatto Bond con la sua metà oscura, irraggiungibile più per motivi di marketing che psicologici.
Il killer semialcolizzato e accanito fumatore, ha lasciato per sempre il posto al virile sex symbol.
Eppure in questo film, Bond ha a che fare con due donne letali e fatali.
Halle Berry nel ruolo della simpatica Jinx (talmente riuscito da fare ipotizzare la resurrezione del progetto Jane Bond che una volta doveva essere di Sharon Stone!) e la violentemente sexy Rosamund Pike, dalle potenzialità erotiche ed artistiche assolutamente inaspettate.
Il resto è quello che abbiamo già visto in passato, di molto migliorato dal punto di vista registico e - soprattutto - reso più divertente da tanti piccoli trucchi narrativi. Da non perdere
John Cleese nel ruolo di Q,
ma - soprattutto - tutta la gadgettistica ricca di citazioni del passato.
Unica nota stonata la patetica presenza di Madonna in un cameo discutibile, che lascia il tempo che trova. Del resto in un film dove viene eseguita tra le canzoni della colonna sonora una hit punk come London Calling dei Clash, tutto, ma davvero tutto è possibile! Letteralmente splendide, invece, le ambientazioni cubane (girate in Spagna) con 007 alla guida della vettura meno bondiana che gli ricordiamo...
...ed ora, non perdetevi l'intervista del nostro SpaM alla più esplosiva Bond Girl che si ricordi... Halle Berry!
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A presto con nuove, curiose anticipazioni!
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La Morte può attendere... 007, no!
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