posted: 03.02.2003 @ 21:19 |
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Un inizio col botto!
Stefania Sandrelli ricorda Divorzio all'italiana e i suoi inizi!
Stefania Sandrelli è una donna in grado di ammaliare attraverso la sua voce e la sua simpatia che hanno un tocco rinfrescante e affascinante. Nonostante sia ormai una nonna, la Sandrelli conserva pressoché intatta quella forza di grande seduttrice che ha portato avanti nei suoi oltre cento film su cui spiccano titoli indimenticabili come Sedotta e Abbandonata, Il Conformista, Brancaleone alle Crociate, La terrazza e i più recenti Matrimoni, L'Ultimo Bacio.
Lei ha spesso dichiarato che Divorzio all'italiana, il primo di oltre cento film interpretati nella sua carriera, è quello cui lei si sente più legata. Perché?
Perché quel film è un vero e proprio gioiello, ha vinto un Oscar e mi
ha lanciata. Mi ha consentito di entrare nel cinema dalla porta principale. Io ho sempre voluto fare l'attrice e la mia famiglia non voleva, mio padre è morto quando ero ancora molto giovane e i miei sette zii erano praticamente sette padri, si sono opposti tutti a questa mia scelta. Avevo quindici anni e sono partita lo stesso per Roma. Sono stata molto fortunata.
Un inizio di carriera che ricorda un po' quello di Adriana, la protagonista di Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, dedicato alle difficoltà delle aspiranti attrici negli anni d'oro del cinema italiano...
E' vero e io mi sentivo molto vicina a lei. Ancora oggi quando vedo tante ragazze della provincia che vengono a Roma attratte più dalla televisione che dal cinema, penso ad Adriana come all'emblema di un'epoca e di un sogno per tante ragazze.
Lei pensa che oggi il cammino di una giovane attrice sia ancora quello di Adriana?
No, fortunatamente gli attori di oggi sono più preparati di allora, perché provengono da scuole specifiche e dal teatro.
Cosa contraddistingueva quei film come Divorzio all'italiana, Sedotta e Abbandonata al punto che oggi li consideriamo classici?
Al di là degli autori e delle ottime sceneggiature quei film erano l'espressione di un grande cinema. Il vero cinema è e deve essere collaborazione. Quei film, ma anche altri che ho interpretato nella mia carriera sono stati all'insegna dell'affetto e del rispetto che ha visto molto uniti tutti coloro i quali vi abbiano partecipato in maniera più o meno diretta.
Tra i tanti attori con cui ha lavorato, c'è qualcuno che ricorda con più affetto e simpatia?
Difficile dirlo, tutti quelli con cui ho lavorato compongono un mosaico... però parlare del massimo attore al mondo e parlare di Mastroianni credo sia un tutt'uno.
Lei ha lavorato con tanti autori diversi. Da Pietrangeli a Germi, da Muccino a Tinto Brass...
Fare l'attrice è un mestiere e lavorare con grandi registi o con altri meno conosciuti è la stessa cosa purché i giovani non mi facciano rimpiangere i maestri, devono avere entusiasmo e passione, sono queste le componenti necessarie, sia per fare il regista che fare l'attrice. Credo comunque che il cinema sia un'arte, l'arte non invecchia mai e non mi sento di parlare di vecchi registi e giovani registi e poi la parte più bella della mia carriera è quella di aver lavorato con tanti registi diversi...
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