Notizia: Istituto Luce debutta il prossimo 25 Ottobre con due
titoli, La Guerra a Colori e Tango.
L'accoppiata Guerra a Colori
- Istituto Luce puo' indurre in errore: non si tratta infatti di
un collage di classici filmati di guerra 'colorati'.
Nonostante che, infatti, Istituto
Luce sia, piu' o meno, noto in Italia per i cosiddetti filmati del
ventennio (fascista), questo film non solo e' una produzione internazionale,
ma il colore della pellicola non e' per niente frutto di elaborazioni successive.
Si', perche', e s'impara nei
primi minuti del film, a meta' degli anni trenta sia gli americani che
i tedeschi avevano a disposizione le prime cineprese con pellicola a colori
da 16mm che consentirono anche a reporter non professionisti di documentare
a
colori i tragici fatti di quegli anni.
Gia', le cineprese... dei piccoli
prodigi tecnologici dell'epoca analizzati nel documentario presente nella
sezione extra del DVD. Stupiscono in quanto a maneggevolezza, soprende
l'estrema semplicita' di fabbricazione ed incredibile la robustezza, se
si pensa che uno degli esemplari mostrati e' stato recuperato, ancora perfettamente
funzionante, sul campo di battaglia dopo 5 anni.
E questi gioielli dell'epoca
hanno fatto il loro dovere fino in fondo, permettendoci di poter apprezzare,
anche dopo sessant'anni, il lavoro di quei soldati improvvisatisi reporter.
Il colore e' senza dubbio la
caratteristica peculiare di questo film, ma non l'unico protagonista. Vedere
immagini di guerra a colori e' capitato a tutti; un po' piu' difficile
vedere immagini di quella guerra; se pensiamo alla seconda guerra
mondiale e all'enorme quantita' di immagini dei vecchi documentari, non
e' impossibile identificare quel periodo, quella storia, con il filmato
in bianco e nero.
E questo non e' un bene perche',
soprattutto per chi non l'ha vissuta, l'artificio del non colore
puo' essere interpretato sia come non interessante, sia, forse
inconsciamente, come non reale. Il
vedere i fatti cosi' come si sono svolti con un occhio, sempre artificioso,
ma molto piu' simile al reale, puo' rendere il tutto, se non piu' interessante,
molto piu' vero.
Il colore protagonista, quindi...
ma solo se ci si limita ad un esame superficiale del film.
E' facile notare che la maggior
parte dei filmati in cui e' diviso La Guerra a Colori racconta semplici
storie, passioni, umori, tragedie non di chi la guerra la decide, ma di
chi la guerra la subisce; La Guerra a Colori e' semplicemente una
finestra
aperta su un'epoca vista attraverso gli occhi della gente comune, siano
essi civili o soldati, vincitori o vinti.
Il significato di La Guerra
a Colori lo possiamo racchiudere nell'ultima annotazione dal diario
di un sopravvissuto ad un campo di sterminio, che e' poi anche l'epilogo
del film: 'Questo diario e' finito. Non dovro' scriverti piu'. Posso parlarti.
Posso guardarti. Posso starti vicino. Per tutto il resto della nostra vita.'
Pur avendo a che fare giorno
(e notte) con i DVD, confesso che non ne ho molti sullo scaffale. Vale
la pena che La Guerra a colori ne occupi un piccolo
spazio. [buck]