Nell’improbabile Granducato di Certaldo (la vera cittadina di Certaldo, I cui abitanti hanno coralmente partecipato alle riprese), in un tempo indefinito che conserva il sapore della fiaba, due imbroglioni si recano dal vanitoso Granduca, un “nanetto” temutissimo, per proporgli un affare. Sfruttando la sua vanità si offrono di fabbricargli un abito con una stoffa particolare, che solo le persone intelligenti e che svolgono il proprio lavoro con criterio potranno vedere. Ovviamente la stoffa non esiste, anche se tutti dichiarano di vederla, per non fare la figura degli stupidi. Questo equivoco si trascina sino allo scioglimento finale in cui un bambino con la voce dell’innocenza pronuncerà la celebre frase: “Ma il Granduca è nudo!”. I due imbroglioni fuggono con i soldi, mentre, scoperto l’inganno, la popolazione vessata dalle tasse e dalle angherie dello sceriffo, insorge. Una nuova favola da una celebre antica favola, con l’aggiunta di personaggi e caratterizzazioni (lo sceriffo cattivo che ricorda quello di Robin Hood) e storie parallele (l’infedeltà del Granduca). |
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