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Il Grande Uno Rosso - Edizione Speciale (2 DVD) |
Uscito il
22 Giugno 2005
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“La vera gloria della guerra” diceva Samuel Fuller, “è sopravvivere.” Combattente decorato nella seconda guerra mondiale con la celebre prima divisione di fanteria statunitense, Fuller sopravvisse. La versione del 1980 delle sue esperienze di guerra no… fino a oggi. Lavorando con oltre 2 km di materiale finito in soffitta e la sceneggiatura di Fuller, il critico e cineasta Richard Schickel ha diretto un restauro che aggiunge più di 40 minuti e trasforma un film di guerra, incompiuto ma ammirato, in un capolavoro epico.
Lee Marvin, in un’interpretazione ricca di sfumature che si rivela come una delle sue più riuscite, dà il volto al sergente di un gruppo di giovani soldati che combattono dall’Africa del Nord fino in Normandia, attraverso l’Europa. Il film è il diario di combattimento della squadra, il racconto di come viene combattuta una guerra, con sangue e sudore, e di come, magari, si sopravvive ad essa. |
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Questo titolo è disponibile anche nelle seguenti versioni... |
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Titolo Originale |
The Big Red One |
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Nazionalità |
USA |
Anno |
1980 |
Genere |
Azione |
Durata |
156' circa |
Regia |
Samuel Fuller |
Scritto da |
Samuel Fuller |
Interpreti |
Lee Marvin, Mark Hamill, Robert Carradine, Bobby Di Cicco, Kelly Ward, Stéphane Audran, Siegfried Rauch, Serge Marquand, Charles Macaulay, Alain Doutey, Maurice Marsac, Colin Gilbert, Joseph Clark, Ken Campbell, Doug Werner |
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Data uscita |
22 Giugno 2005 |
Dati errati o incompleti? Segnalacelo! |
Produzione |
Warner Bros. |
Distribuzione |
Warner Bros. |
Codice Area |
Zona 2 - Europa
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EAN |
7321958397893 |
Supporto |
9 - Singolo lato, doppio strato
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Audio |
Italiano: Dolby Digital 5.1 Inglese: Dolby Digital 5.1 |
Sottotitoli |
Italiano, Inglese, Greco, Turco, Ebraico, Italiano per non udenti, Inglese per non udenti. |
Formato video |
1.85:1 Anamorfico |
Confezione |
N/A
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DVD Video
- Trailer cinematografico originale
- Commento audio del produttore della “Reconstruction” Richard Schickel
- The Fighting First (film di guerra)
- Scene tagliate mai viste al cinema!
- Analisi di una scena
- Quelli che hanno fatto il cinema (documentario di Samuel Fuller)
- The Real Glory (documentario)
- Promo originale
- Galleria fotografica
- ATTENZIONE: traccia audio italiana 5.1 ridoppiata!
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Cafè 2.5 - I vostri commenti... |
Il Grande Uno Rosso - Edizione Speciale (2 DVD)
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Ho capito, ma... [Il Grande Uno Rosso - Edizione Speciale (2 DVD)] | By: Darius Labronicum
Posted: 24.08.2007 @ 15:50
| Non metto in dubbio le intenzioni del regista, ma il "modus operandi" usato per rappresentare la storia. Questo film è incoerente sotto tantissimi aspetti (me ne vengono in mente altri: gli americani che si passano le bombe a mano da lanciare come se fossero palle da tennis... ma scherziamo?? Io dei miei ricordi del militare serbo il terrore delle bombe a mano da esercitazione, che comunque potevano ferire ugualmente in modo serio se usate impropriamente, figuriamoci quelle vere!!). Oppure i tedeschi che nel deserto hanno gli stivaloni di cuoio al ginocchio (follia totale: usavano scarponcini di pelle leggeri alla caviglia e addirittura scarpe da ginnastica di tela tipo Superga pensa un pò, nei primi anni '40 già le avevano). I dubbi del personaggio di Lee Marvin forse derivano dal fatto che tre anni prima aveva girato "La croce di ferro" di Peckinpah... quello sì un ottimo film di guerra, e ora si trovava a girare questo qui :) Scherzi a parte, secondo me per tutta la pletora di lacune, errori tecnici, incoerenze storiche e tratteggiatura dei personaggi stereotipata, questo film poteva scriverlo tranquillamente Paolo Ruffini (si, quello del gruppo "Nido del cuculo" nonchè pupillo di Vanzina e Parenti nei panettone-movies). Salut D |
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Re: Non ultima la coerenza [Il Grande Uno Rosso - Edizione Speciale (2 DVD)] | By: axis
Posted: 24.08.2007 @ 11:15
| Ciao ancora. Volevo dire che io questo patriottismo non lo vedo. Chiaramente, si tratta di un evento vissuto in prima persona, raccontato da un americano. Il film non concede mai del sentimentalismo gratuito, mi pare che i personaggi siano assolutamente verosimili. Quanto all'avance omosessuale, mi pare che quella scena sia più per indicare la follia della guerra, piuttosto che una gratuita critica ai nazisti. Io non ci ho visto nessuna propaganda, mi è sembrato un racconto, americano si, su un plotone che supera diversi ostacoli per raggiungere un obiettivo. In quanto racconto visto da un plotone americano, è normalissimo che i tedeschi vengano visti come un nemico. Non voglio dire che sia un film "di sinistra" ma non ci ho visto nessuna glorificazione. Lee Marvin è sempre pieno di dubbi, e credo che le scene siano congegnate in modo tale da far percepire allo spettatore il rischio e i dilemmi che un'operazione militare puo' trasmettere su un soldato semplice, piuttosto che mostrare la loro bontà o il loro altruismo. Ora non ricordo tutti i particolari per poterne discutere, però credo che ne esca fuori un racconto tutto sommato onesto, e molto avvincente. Almeno per me. |
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Non ultima la coerenza [Il Grande Uno Rosso - Edizione Speciale (2 DVD)] | By: Darius Labronicum
Posted: 23.08.2007 @ 09:25
| Infatti caro Axis tengo di conto le tue osservazioni e le rispetto ma, a costo di ripetermi e di ridarmi del perfettino, un film sulla 2a GM, un film di guerra, un film storico, deve assolutamente rispettare la storia sotto qualsiasi punto e quindi: senza anacronismi, senza dati tecnici/storici campati in aria, senza tirare dentro la propaganda fine a se stessa come nei cine-giornali dell'epoca. E poi, come dico nel titolo del post, la coerenza per favore. Come giudichi tu la scena dell'ospedale tedesco dove Lee Marvin (sforacchiato da un intero caricatore di MP40 tedesco, ovvero s'è buscato 32 colpi calibro 9 parabellum in corpo) del tutto incurante delle - in qualsiasi altro essere umano mortali - ferite tenta addirittura di strangolare il medico molesto? Wow, altro che Spiderman. O, a seguire, la rivolta degli altri feriti i quali, alla notizia che gli americani hanno preso Tunisi, estraggono da sotto le coperte dei fucili (chi glieli ha dati? Quando? Come hanno fatto a non farsi scoprire dalle guardie? Perchè nei film di guerra i tedeschi sono sempre stupidi e pirla?) e iniziano a falciare i tedeschi di guardia? La caratterizzazione dei personaggi: da operetta. Gli americani sono: i veterani (Lee Marvin, gli ufficiali) rudi ma amabili patrioti coraggiosi, i giovani (i vari Mark Hammil) simpatiche canaglie, ricchi di speranza, altruisti ecc. I tedeschi: torvi, biechi, omosessuali (non lo ritengo un lato negativo, ma evidentemente qualcuno si), ciechi e imbecilli. Ecco, è una caratterizzazione degna dei peggiori film con Savalas/Eastwood. E questo mi porta a risponderti su una tua considerazione: se è vero che un film deve essere considerato in termini di valore cinematografico, questo film non mi trasmette niente se non noia (la spudorata propaganda pro-americani: basta guardare "Salvate il soldato Ryan" per vedere che i soldati Usa erano preda della violenza e dell'odio come qualsiasi altro uomo) fastidio (da storico dilettante al quale casca subito l'occhio sul particolare, mi ripeto e ri tiro fuori i conati) e risate amare (le incredibili boiate messe in campo: cioè, ma la consulenza di uno storico militare no eh? Fuller diceva di essere stato combattente nella Big red one? Mi sorge il dubbio che il militare lo abbia fatto, si, ma da imboscato). Un'ultima cosa: tanto per ripetermi (ma non per spocchia, solo per ricordare gli errori madornali del film): 1) - il fatto della croce dipinta di fronte al carro non è una cosa perdonabile, per niente: i tedeschi, al contrario di come li dipingono gli americani nei loro film di guerra, non erano scemi. Ti ho spiegato perchè non mettevano la croce sul davanti. Potrei dirti invece che gli americani invece lo facevano: piazzavano spesso una bella stella bianca sul davanti del carro, e pace se veniva presa come bersaglio di tiro dagli artiglieri delle Pak-Kompanie tedesche. I tedeschi inoltre erano maestri nell'arte di mimetizzare carri, cannoni ecc: gli americani invece, in qualsiasi teatro di guerra e con qualsiasi clima, pitturavano i carri con quel bel verde oliva che si vedeva a decine di chilometri, soprattutto in Africa o nelle innevate ardenne. Salut D |
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